giovedì, Aprile 25, 2024

Economia, per Bonomi (Confindustria) “Non vedo recessione, la stiamo annunciando ma non ci sono i numeri e non la vedo”

“Non vedo recessione, la stiamo annunciando ma non ci sono i numeri e non la vedo”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo al 29esimo Congresso Assiom Forex, durante la tavola rotonda organizzata in collaborazione con Radiocor. “L’inflazione è una componente delicata, ma noi stimiamo che, anche tenendo conto dei costi energetici ed alimentari, nella seconda parte dell’anno scenderà in modo importante soprattutto a partire da settembre”, ha detto. L’ottimismo di Bonomi si è spinto oltre: “Gli imprenditori sono ottimisti per natura, vedono il bicchiere sempre mezzo pieno. Confindustria per prima ha detto che le cose non erano così brutte come si dipingevano”. “Vediamo un anno positivo ammesso che dal punto di vista dei costi energetici non ci sia una nuova fiammata, che si affrontino le sfide per le transizioni e si metta in atto una politica industriale adeguata”, ha detto.
Tasso al 3%
“Non credo che un tasso di sconto della Bce al 3% sia un problema se un’azienda è sana e ha i suoi margini” ha detto ancora il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “Qualcuno si era illuso di potere vivere con tassi negativi, che era impensabile”, ha aggiunto Bonomi, sottolineando che invece la Bce “sulla comunicazione qualcosa potrebbe migliorare”. Inoltre, secondo Bonomi, considerando che ogni Paese vive una realtà economica differente, la Bce dovrebbe tenerne conto: “Non si può pensare di fare una politica monetaria uguale per tutti i Paesi soprattutto in queste condizioni”, ha detto il numero uno degli industriali.
Il ruolo delle riforme
Il Pnrr “nasce per dare un boost all’economia che usciva dal periodo pandemico. Entro il 2026 dobbiamo mettere in campo investimenti non indifferenti”, ma “il vero obiettivo del Pnrr è intervenire sulle riforme”. Il numero uno degli industriali ha spiegato che in Italia “aspettiamo le riforme da 40 anni e ci è stato detto che non potevano essere fatte perché non c’erano i soldi. Ora i soldi ci sono e vanno fatte, per rendere il Paese più moderno e inclusivo”, ha detto Bonomi, spiegando che “è importante che gli investimenti siano messi a terra, ma per noi la parte più importante è che siano fatte le riforme”.
Tenere conto dei costi sociali
La sostenibilità “è ineludibile, tutto il mondo converge in quel senso. Dobbiamo però capire cosa intendiamo, è facile proclamarla e dire che la si applica e stiamo anche introducendo vincoli normativi”, ma “bisogna tenere conto di obiettivi, tempi, finanziamenti e costi sociali”. “La sostenibilità ambientale non può essere da meno rispetto a quella economica e sociale”, ma “ci si è spinti su scelte ben precise e questo sta condizionando l’industria europea”, ha detto Bonomi, sottolineando che “se vogliamo raggiungere determinati obiettivi, imponendo la tecnologia in determinati tempi, bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che si crea un problema perché alcune filiere dell’industria italiana da qui al 2035 saranno messe fuori gioco”.
Redazione
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