giovedì, Marzo 28, 2024

La Marina del Brasile ha annunciato di aver affondato nell’Oceano Atlantico l’ex portaerei Foch, carica di amianto, vernici e altri rifiuti tossici

La Marina del Brasile ha annunciato di aver affondato nell’Oceano Atlantico l’ex portaerei Foch, carica di amianto, vernici e altri rifiuti tossici, decisione che è stata aspramente criticata da diverse organizzazioni ambientaliste. “Il naufragio pianificato e controllato della nave è avvenuto nel tardo pomeriggio di venerdì” a circa 350 km dalla costa brasiliana, in un’area “di circa 5.000 metri di profondità”, ha spiegato la Marina in un comunicato.
Stato degradato dello scafo
A inizio settimana, la Marina aveva ritenuto di non avere altra scelta dato lo stato molto degradato di questo vecchio scafo lungo 266 metri, descritto come “pacco tossico da 30.000 tonnellate” dall’associazione Robin des Bois. “Di fronte ai rischi connessi al traino e a causa del deterioramento dello scafo, l’unica soluzione è abbandonarla affondandola in modo controllato”, aveva spiegato mercoledì in un comunicato congiunto con il ministero della Difesa brasiliano.
Il tentativo del pm di bloccare l’affondamento
Il pubblico ministero federale del Brasile, che ha cercato di fermare l’operazione moltiplicando i ricorsi ai tribunali, ha avvertito delle conseguenze, sottolineando che la portaerei “contiene 9,6 tonnellate di amianto, una sostanza potenzialmente tossica e cancerogena, oltre a 644 tonnellate di inchiostri e altri materiali pericolosi”. C’è il “rischio di gravi danni ambientali, in particolare perché lo scafo è danneggiato”, ha sostenuto il pubblico ministero. Le ong ambientaliste Greenpeace, Sea Shepherd e Basel Action Network hanno denunciato “una violazione di tre trattati internazionali” sull’ambiente. L’affondamento causerà danni “incalcolabili, con impatti sulla vita marina e sulle comunità costiere”, hanno denunciato in una dichiarazione congiunta.
La storia dell’ex portaerei francese
La Foch, nave ammiraglia della Marina francese, ha vagato a lungo in mare alla ricerca di un porto rifugio. Costruita alla fine degli anni ’50 nel cantiere navale di Saint-Nazaire, nella Francia occidentale, è stata per 37 anni al servizio della Marina di Parigi, prima di essere acquistata nel 2000 dal Brasile, che l’ha ribattezzata San Paolo. Ma a causa del suo degrado e di una serie di problemi legati in particolare a un incendio nel 2005, e quando il suo ammodernamento sarebbe costato troppo, Brasilia ha deciso di disfarsene.
Il mancato smantellamento in Turchia
 Il cantiere navale Sok Denizcilik l’ha acquistata per rottamarla nell’aprile 2021, ma ha minacciato di abbandonarla perché non riusciva a trovare un porto che la accogliesse. Nel giugno 2022 ha ottenuto l’autorizzazione dalle autorità brasiliane a traghettarla in Turchia per lo smantellamento. Ma mentre si trovava a fine agosto all’altezza dello Stretto di Gibilterra, le autorità ambientali turche hanno fatto sapere che non era più la benvenuta. La nave ha così invertito la rotta senza però trovare alcun porto in cui attraccare, nonostante l’accertamento di un “aggravamento dei danni” allo scafo.
Redazione
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