La Russia può lanciare una massiccia offensiva in Ucraina nei prossimi dieci giorni, secondo “elementi molto solidi di intelligence sulle intenzioni di Mosca” ha scritto il Financial Times citando un consigliere della Difesa ucraina rimasto anonimo. Secondo gli analisti del quotidiano britannico, l’offensiva sarebbe con ogni probabilità diretta nella parte occidentale della regione di Luhansk, intorno a Kreminna e Lyman, la porzione di territorio riconquistata dagli ucraini nella controffensiva lanciata lo scorso autunno. Da settimane, i russi stanno ammassando le forze nella regione. Nei giorni scorsi l’intelligence militare ucraina aveva denunciato l’ordine di Vladimir Putin per la conquista delle intere regioni di Donetsk e Luhansk entro il mese di marzo. Il ministro della Difesa Reznikov aveva confermato la possibilità dell’inizio di una grande offensiva russa intorno al 24 febbraio, per l’elevato simbolismo dell’anniversario dell’inizio dell’invasione. Kiev ha formulato un elenco di richieste per Israele che vuole siano soddisfatte prima della visita del ministro degli Esteri Eli Cohen in Ucraina, prevista questa settimana. Tra i punti principali nella lista c’è una denuncia pubblica dell’invasione russa, lo sviluppo di tecnologia antimissilistica e centinaia di milioni di dollari in prestiti. Le richieste rischiano di mettere in difficoltà il governo israeliano che finora si è barcamenato rispetto all’invasione russa dell’Ucraina: se inizialmente lo Stato ebraico aveva cercato di mantenere una posizione neutrale, con il precedente esecutivo Bennett-Lapid c’era stato via via uno spostamento più marcato verso Kiev senza tuttavia rompere completamente con il Cremlino a causa della presenza di una vasta comunità ebraica nella Federazione e della collaborazione con Mosca durante i raid aerei in Siria. Il nuovo governo di Benjamin Netanyahu ha continuato a rifiutare armi a Kiev ma Cohen dovrebbe visitare la capitale ucraina questa settimana per la riapertura dell’ambasciata israeliana.