martedì, Maggio 14, 2024

Vicenda Cospito: l’anarchico ha ricominciato a riprendere gli integratori

Alfredo Cospito, due giorni fa trasferito dal centro Clinico di Opera al reparto di medicina penitenziaria del San Paolo, da stamane ha ripreso ad assumere gli integratori, in particolare il potassio. A quanto si è saputo dagli ambienti giudiziari e penitenziari, la decisione dell’esponente della Fai, arrivato al 117° giorno di sciopero della fame, è stata presa per riuscire ad arrivare lucido all’udienza in Cassazione. Ieri si è appreso che la Procura generale della Cassazione, in vista dell’udienza del 24 febbraio sul ricorso presentato dalla difesa dell’anarchico, con una requisitoria scritta, ha chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l’ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma del 1 dicembre 2022 che aveva confermato il regime di carcere duro per Cospito. Cospito dopo la decisione della Suprema Corte deciderà come e se proseguire la sua protesta. L’anarchico, in sciopero della fame da oltre tre mesi, si trova dall’11 febbraio all’ospedale San Paolo in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis.
Il legale di Cospito: “Non vuole suicidarsi”
Cospito “è molto provato, magrissimo e molto pallido ma ha ripreso ad assumere il potassio e riprenderà anche con gli altri integratori”. Lo riferisce all’agenzia Agi l’avvocato Caterina Calia lasciando l’ospedale San Paolo dove per circa tre ore è stata in visita all’anarchico ricoverato. Una scelta, spiega, legata alla “possibilità” che lascia intravvedere il parere del pg che chiede di annullare con rinvio la decisione della Sorveglianza di Roma sul 41 bis a cui è sottoposto. “Mi ha detto che non vuole suicidarsi – ha aggiunto – ma lottare contro il 41bis che è una cosa terribile da quello che ha visto. Inoltre, il medico gli ha spiegato i rischi che corre non prendendo il potassio”.
Melillo: “Valutare alta sicurezza”
A pochi giorni dalla decisione della Cassazione sulla revoca del 41-bis nei confronti di Cospito, il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, ha reso pubblico il parere inviato il 2 febbraio al ministro della Giustizia, Nordio, in cui apre all’eventualità di trasferire l’anarchico in “Alta Sicurezza”. Chiede all'”autorità politica” di valutare l'”eventuale idoneità delle misure proprie del regime riferito al circuito della cosiddetta Alta Sicurezza e delle ulteriori opportune forme di controllo proprie dell’ordinamento penitenziario e dell’attività investigativa a contenere l’indubbia carica di pericolosità sociale del detenuto”.
Redazione
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