venerdì, Aprile 26, 2024

Rimini, al via congresso della Cgil, parla Landini: “Quel naufragio si poteva evitare”

“Quelle morti, quel naufragio a un passo dalla nostra costa, tanti bambini, e come sempre giovani donne e giovani uomini, non sono stati un incidente imprevedibile, ma l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e potevano evitare”. Così dal palco del XIX congresso, che si è aperto oggi a Rimini, il leader Cgil Maurizio Landini torna a criticare la gestione da parte del governo dell’operazione di Cutro in cui sono morti 86 migranti ai quali ha tributato un minuto di silenzio. Poi la proposta di indossare per tutta la durata del congresso Cgil una fascetta bianca in segno “di lutto ma anche di fraternità e di lotta”.”Bisogna fermare la strage, subito”, ha detto alla platea del Palarimini, formata da oltre 2000 tra delegati e invitati. “Chi parte è obbligato a farlo. In questo caso in fuga dall’Afghanistan, con diritto alla protezione umanitaria, ma poco esigibile senza corridoi umanitari neppure vagamente adeguati; in altri casi in fuga dalla fame, dalle carestie, dalle violenze. Tutti hanno diritto di cercare un presente e un futuro migliore. La storia dell’umanità è storia di migrazioni. E l’occidente ha enormi responsabilità sulle condizioni di quei popoli”, ha sottolineato. “Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità giudiziarie, ma la responsabilità politiche ci sono tutte. Ministro Piantedosi, il problema non è impedire alle persone di lasciare il proprio Paese, ma di metterle nelle condizioni di non rischiare la vita per farlo”, ha detto il leader Cgil chiamando di nuovo in causa il governo sul fronte immigrazione. Vanno attivati i visti umanitari previsti dal regolamento europeo, ampliati i canali regolari di ingresso, vanno promossi accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo dei flussi migratori”, ha elencato. E ancora, “va abolita la legge Bossi-Fini che ha bloccato la migrazione regolare e ha vincolato il permesso di soggiorno al rapporto di lavoro; vanno abrogati i decreti sicurezza Salvini che hanno trasformato i salvataggi in operazioni di polizia bloccando i migranti in mare e criminalizzando le Ong”. E’ per questo, incalza tra gli applausi della platea, che “non è accettabile il decreto approvato dal governo a Crotone la scorsa settimana; va invece realizzato un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo”. Occorre dunque che l’Italia e tutta l’Europa, torna a elencare Landini, “assumano il carattere strutturale delle migrazioni e lavorino alla piena integrazione riconoscendo i diritti di cittadinanza per chi è nato in Italia, il diritto di voto almeno alle elezioni amministrative ai cittadini non comunitari, che con il loro lavoro forniscono un sostegno indispensabile per il nostro Paese. Compresa la nostra previdenza”.
Redazione
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