venerdì, Novembre 1, 2024

Buone notizie dall’Istat: l’inflazione rallenta a febbraio, 9,1% in calo dello 0,1%

Nel mese di febbraio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, da +10,0% nel mese precedente. Lo rileva l’Istat rivedendo la stima preliminare che era +9,2%.  La flessione è frutto dell’attenuazione delle tensioni sui prezzi dei Beni Energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Tuttavia, si mantengono le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei Beni alimentari, lavorati e non, dei Tabacchi e dei Servizi, quasi tutti in accelerazione tendenziale L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,4% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo. Il rallentamento dell’inflazione a febbraio si deve, in primo luogo, spiega l’Istat, all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati, i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari, sia lavorati sia non lavorati , di quelli dei Tabacchi, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa) registrano un’accelerazione in termini tendenziali (da +12,0% a +12,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%). Su base tendenziale la divisione che registra l’aumento maggiore è quella di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili con un aumento dei prezzi del 24,5%.
Redazione
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