mercoledì, Aprile 24, 2024

La Banca Centrale Europea alza i tassi di mezzo punto al 3,50%

La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale. Il tasso sui rifinanziamenti principali sale al 3,50%, quello sui depositi al 3% e quello sui prestiti marginali al 3,75%. Secondo l’Istituto, infatti, “l’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea “segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati” ed “è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”. La Bce non ha inserito nel comunicato alcun riferimento alle prossime mosse.
“L’inflazione resterà elevata a lungo” Il Consiglio direttivo della Bce segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilita’ finanziaria nell’area dell’euro”, spiega afferma l’istituto che affronta anche il tema inflazione che dovrebbe “rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 50 punti base i tre tassi”. “L’elevato livello di incertezza accresce l’importanza di un approccio fondato sui dati per le decisioni del Consiglio direttivo, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria”, scrive ancora la Bce. Che cosa succede ai mutui e come cambia la rata  Chi ha un mutuo medio a tasso variabile, secondo i calcoli degli esperti di Facile.it, potrebbe avere la sgradita “sorpresa” di un rincaro della rata di 35 euro. In soli 14 mesi, quindi, l’aumento potrebbe arrivare a circa 237 euro, vale a dire il 52% in più rispetto alla rata originale. Sempre secondo gli esperti, se a giugno l’Euribor a 3 mesi toccherà la soglia del 3,80%, il tasso di finanziamento medio arriverebbe a circa 5,04% e la rata a 740 euro, rata più alta rispetto agli 280 euro di gennaio del 2022.
Aumentano le surroghe Uno degli strumenti di difesa per chi ha un mutuo e vede la sua rata aumentare, è scegliere la surroga, vale a dire passare a un tasso fisso o uno variabile ma più conveniente. A determinate condizioni, poi, è possibile anche rinegoziare il mutuo con la propria banca.
Secondo i dati elaborati da Facile.it, sono aumentate le richieste di surroga: nei primi due mesi dell’anno, infatti, tali domande hanno rappresentato quasi il 20% del totale delle richieste di finanziamento. Si tratta di un valore doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Accanto a questo trend, si segnala anche un calo degli importi richiesti. Di fronte a un mercato mutui che offre condizioni meno favorevoli, chi deve accendere un finanziamento cerca di chiedere cifre inferiori rispetto al passato.
Mutuo a 30 anni, la rata quasi la metà del reddito medio mensile L’ultimo rialzo tassi comporterà un inevitabile aumento delle rate dei mutui, soprattutto quelli variabili, con un pesante impatto sul reddito medio di una famiglia italiana, pari a circa 33mila euro netti l’anno. Secondo Mutuionline, che ha analizzato le conseguenze del rialzo del costo del denaro, “se a febbraio 2022 la rata del mutuo a 20 anni pesava per il 20% del reddito mensile, con l’ultimo aumento raggiungerà il 30% del reddito. Ancora più alto l’aumento della rata del mutuo a 30 anni, che passa dal 20 al 40% del reddito mensile”.
Redazione
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