giovedì, Marzo 28, 2024

Parla il presidente Francesco Rocca: “La Regione Lazio ha una situazione finanziaria drammatica”

“La situazione finanziaria del Lazio è drammatica. Come emerge dalla parifica della Corte dei Conti del bilancio 2021, l’entità del debito è di 22 miliardi: cifra mai registrata nel Lazio. Questo ridurrà il margine di manovra, dobbiamo intervenire”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, illustrando in Consiglio regionale le sue linee programmatiche. E su Roma, che il governatore ha definito “in situazione collassata e caotica”, domani pomeriggio alle 15 Rocca incontrerà il sindaco Roberto Gualtieri nel palazzo dell’ente in via Cristoforo Colombo. Tra i temi che verranno trattati ci sarà sicuramente quello del termovalorizzatore che il primo cittadino, nella sua veste di commissario di Governo, intende realizzare a Santa Palomba. Il grande debito del Lazio non rischia però dRocca ha poi annunciato che nominerà quattro sottosegretari in aggiunta ai dieci componenti della sua Giunta. Non subito, perché sarà necessaria una modifica allo Statuto che richiederà una doppia lettura in Consiglio regionale, ma certamente non per risolvere liti all’interno del centrodestra dopo che era stato varato l’esecutivo pochi giorni fa. “La questione dei sottosegretari non è legata a malumori nel centrodestra – ha spiegato Rocca – Nelle Regioni abbiamo dei tetti rispetto agli assessori determinati dalla legge Monti. Ci sono assessorati che per tematica pesano meno ma quando si mettono insieme alcune deleghe escono fuori assessorati che sono dei ‘mostri’ in termini di peso che deve essere seguito quotidianamente. Quindi, non avendo la possibilità di aumentare gli assessori c’è la possibilità invece, attraverso una piccola modifica statutaria, di creare quattro sottosegretari e avere qualcuno che possa seguire meglio personalmente i temi. I sottosegretari non nascono da una questione di lite politica ma di potere lavorare bene”.i riportare la Regione sotto commissariamento, secondo il neo-governatore. “Noi oggi siamo già sotto piano di rientro e questo non cambia se c’è un commissario o meno. C’è da vedere col Governo un tema di sostenibilità di un debito così importante per affrontarlo e non rimanerne schiacciati“. Rocca non ha intenzione di andare dall’esecutivo nazionale a chiedere soldi: “Sarei irresponsabile a presentarmi dal Governo con una crisi come quella attuale e dire ‘mi dovete dare i soldi’, bisogna anche ragionare sulle cose che si possono fare e non chiedere l’impossibile solo per fare demagogia. Le risorse a disposizione del Paese purtroppo sono queste”. Il presidente della Regione spiega quindi: “Dobbiamo trovare altre soluzioni tecniche che ho in mente ma prima di dirle voglio verificarle, anche per evitare di aprire un dibattito inutile. Farò una conferenza stampa dedicata alla situazione finanziaria, perché anche la mia misurabilità passa attraverso la chiarezza sui conti. Chiudiamo un periodo storico fatto di accuse reciproche che alla fine non cambiano la sostanza, sempre 22 miliardi di debito abbiamo e da quello dobbiamo partire”. “La Regione sotto la mia guida deve tornare a essere un luogo di ascolto, la casa dei sindaci. Dobbiamo tornare ad ascoltare i territori e dargli le risposte che attendono da troppo tempo“, ha spiegato Rocca in Consiglio regionale. “Questo è il luogo dove la sintesi deve trovare aria pura per potersi realizzare senza cedere alla voglia di cogestione ma con la capacità profonda di ascoltare e se servirà di correggersi, davanti all’interesse dei nostri cittadini – ha aggiunto – Mi piacerebbe che il Consiglio diventasse un luogo dove confrontarsi. Le sfide che abbiamo davanti sono troppo importanti per abbassarle a piccolo consenso immediato – ha sottolineato l’ex presidente della Croce rossa -. Abbiamo il dovere di non cercare l’applauso facile ma di assumerci sulle nostre spalle la responsabilità di restituire alla Regione un’anima”. “Con molti Comuni virtuosi che raggiungono anche l’80 per cento di differenziata c’è la caotica e collassata condizione in cui versa la Capitale, che ha una pessima qualità di raccolta differenziata, che raggiunge a stento il 40 per cento e conferisce altrove il 60 per cento restante, con un dispendio di economia fuori misura”, ha sottolineato Rocca. “La Regione intenderà collaborare con l’amministrazione capitolina per raggiungere nei cinque anni il 70 per cento di differenziata – ha aggiunto il governatore – contribuendo a trovare soluzioni per smaltire la quota residua di rifiuti progressivi, e nell’immediato, anche nuove linee agli impianti di combustione esistenti (l’unico in funzione è il termovalorizzatore di Acea a San Vittore, ndr), che peraltro anche l’amministrazione Zingaretti aveva già autorizzato”. Secondo Rocca “realizzare gli impianti di trattamento previsti e mettere a regime quelli già esistenti consentirà di misurare potenza e quantità delle linee e delle tecnologie necessarie per smaltire il residuo e anche la tecnologia di combustione che potrà essere adeguata alle necessità”. Insomma, Rocca non chiude al termovalorizzatore di Roma ma nello stesso tempo lascia aperta la porta a tecnologie alternative per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti della Capitale.

(Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)

Redazione
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