Da quando, nel giugno del 2021, è stata aperta al pubblico per la prima volta dopo trent’anni, ha sempre registrato il tutto esaurito. D’altronde Casa Balla è molto più di una residenza museo: è un’opera d’arte totale dove il maestro del Novecento visse e lavorò con la moglie Elisa e le figlie Luce ed Elica dal 1929 fino alla morte. Dal 6 aprile la casa futurista di Giacomo Balla riapre le porte ai visitatori, dal giovedì alla domenica, fino al 15 luglio. Una riapertura temporanea destinata a diventare definitiva: Il Ministero della Cultura acquisirà insieme al MAXXI Casa Balla al patrimonio dello Stato, rendendola un bene aperto al pubblico in maniera permanente. L’annuncio è del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in visita privata alla Casa insieme al presidente del Maxxi Alessandro Giuli. Si potrà così essere coinvolti nel caleidoscopico progetto totale della Casa di via Oslavia a Roma dove gli oggetti creati per l’uso quotidiano come tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piastrelle convivono con quadri, disegni e sculture , in linea con il manifesto sulla Ricostruzione Futurista dell’Universo firmato da Giacomo Balla e Fortunato Depero nel 1915. Un laboratorio di sperimentazione che aggiunge con la sua apertura al pubblico un importante tassello alla storia dell’arte italiana e mondiale, diventando anche fonte di ispirazione e punto di riferimento per le giovani generazioni di artisti.