
Lacrime e commozione all’ingresso della Basilica di Santi Pietro e Paolo all’Eur, per l’ultimo saluto ad Alessandro Parini, il 35enne ucciso venerdì scorso in un attentato a Tel Aviv, in Israele. La chiesa è gremita per il funerale e attorno al feretro sono state disposte le corone delle più alte cariche dello Stato. La bara è stata spostata poco prima della cerimonia dalla attigua camera ardente, dove, fino a poco prima che iniziasse il rito, non si è fermato il viavai degli amici e dei colleghi venuti a portare l’ultimo saluto al ragazzo. Alla celebrazione sono presenti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e in rappresentanza della Regione Lazio l’assessora al Personale Luisa Regimenti. La salma di Alessandro Parini, l’avvocato romano morto nell’attentato del 7 aprile sul lungomare di Tel Aviv, è arrivata alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel quartiere dell’Eur di Roma dove, nella mattinata. La piccola camera ardente era stata allestita nella saletta accanto all’ingresso principale della basilica. Un dolore composto quello dei genitori e del fratello nell’accogliere i tanti che nelle ultime ore stanno arrivando per l’addio ad Alessandro. Ieri la salma del 35enne era arrivata all’aeroporto di Ciampino con il volo di stato, accolto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. A stringersi intorno alla famiglia di Parini anche l’Ambasciata di Israele a Roma che ricorda ed esprime la propria vicinanza alla famiglia del giovane con un necrologio pubblicato su Repubblica: “A nome del Governo di Israele e del popolo di Israele, piangiamo la morte di Alessandro Parini assassinato in un attentato terroristico sul lungomare di Tel Aviv. Partecipiamo commossi al tragico dolore dei genitori Nicoletta ed Enzo e del fratello Federico. Porgiamo altresì le nostre condoglianze alla famiglia e agli amici di Alessandro, al Governo italiano e al popolo italiano”. L’esito dell’autopsia sul corpo della vittima effettuata presso il Policlinico Gemelli di Roma ha confermato che il giovane è morto a causa dell’impatto con l’automobile dell’aggressore, escludendo la presenza di segni di arma da fuoco sul corpo dell’avvocato romano ucciso sul lungomare di Tel Aviv.