
Venerdì scorso a Ladispoli non c’è stata solo la Sagra del Carciofo. Mentre la città si apprestava a celebrare il prodotto agricolo che l’ha resa famosa in tutta Italia, nella sala – teatro della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù si è tenuto il secondo dei quattro incontri organizzati dalla Diocesi di Porto – Santa Rufina e Civitavecchia – Tarquinia. L’incontro di venerdì, con il Prof. Salvatore Monni seguiva la lectio magistralis del Vescovo Gianrico Ruzza, nel percorso “La città si parla”. L’economista dell’Università Roma Tre ha parlato di giustizia sociale nella città metropolitana di Roma partendo dall’osservazione della realtà, cioè dalle disuguaglianze acute e crescenti nei redditi, nell’istruzione, nella sanità, nella occupazione, e così via. Che cosa si impara? Si impara che più poveri si vive meno a lungo, che con meno studi si trova meno lavoro. Ci si imbatte in contraddizioni come quella che da un lato vede i laureati trovare lavoro più facilmente e dall’altro vede le donne laureate (sono più degli uomini laureati) con una occupazione più bassa. Da tenere bene a mente la parte della relazione che il Prof. Monni ha dedicato a Ladispoli. Un approfondimento sulla Città di Ladislao, che gli amministratori, cittadini, chi opera nel sociale e nell’associazionismo dovrebbe prendere come riferimento per capire la “realtà Ladispoli”. Dalla relazione è emerso che a Ladispoli i redditi sono più bassi che a Roma, i laureati sono circa metà della media nazionale (anche qui più donne che uomini). Il fenomeno dei NEET, ovvero Not (engaged) in Education, Employment or Training”, tradotto in italiano “nullafacente, sia dal punto di vista dello studio che del lavoro”, è grave. Però la forte presenza di giovani (circa il 30% dei residenti ha meno di 30 anni), di stranieri (il doppio della media nazionale) e di famiglie giovani rende la città “effervescente”. Tra tanti motivi e obiettivi di impegno, i giovani balzano in primo piano. Sono la risorsa più preziosa e quella più trascurata. Una sfida per tutti e per oggi.
Camilla Augello