
“La Cina può può giocare un ruolo importante” nella risoluzione del conflitto in Ucraina: a dirlo è stato il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, ospite di Sky TG24. Nel giorno della telefonata tra Xi Jinping e Volodymyr Zelensky, il titolare del dicastero degli Esteri ha anche ribattino come “accoglieremmo Papa Francesco a braccia aperte. Il nostro invito è ancora valido, può arrivare quando vuole”. Molti i temi toccati nell’intervista, dalle forniture di armi all’accordo sul grano fino alla ricostruzione dell’Ucraina, per la quale si è tenuta oggi a Roma una Conferenza bilaterale. “Nel momento in cui ho appreso la notizia di questo evento infausto, ho contattato le nostre forze militari che mi hanno dato i dettagli del caso. Sono entrati in contatto con il giornalista e faranno tutto quello che possono per aiutarlo”, ha detto Dmytro Kuleba sul ferimento in Ucraina del giornalista italiano Corrado Zunino. Il ministro ha confermato che il collaboratore che accompagnava il collaboratore di Repubblica è rimasto ucciso sotto i colpi dei russi. “Ai russi non interessa se sei russo, italiano o ucraino, loro semplicemente sparano”, ha aggiunto Kuleba. Sulle armi per la controffensiva e l’alleato che più ha fatto la differenza durante la guerra, “il miglior alleato è stato il coraggio delle persone dell’Ucraina. Hanno messo a rischio la loro vita. Noi non possiamo combattere senza le vostre armi, state aiutando noi a salvare vite: noi apprezziamo ogni aiuto”. Sul possibile ruolo di Xi Jinping come mediatore, Kuleba ha detto: “Dall’inizio dell’invasione, ci sono stati molti tentativi di mediazione ma pochissimi sono andati in porto. Crediamo che le strategie più sagge sono concentrarsi su alcuni punti. La Russia non vuole la pace, vuole la guerra: per ogni sforzo di mediazione è importante che siano basati sull’idea che l’Ucraina riprenderà i proprio territori. Il secondo principio è non congelare il conflitto. Se i due principi saranno rispettati, saremo felici di qualunque iniziativa per la pace”. Sul possibile ruolo del Papa, Kuleba ha aggiunto: “Accoglieremmo Papa Francesco a braccia aperte. Il nostro invito è ancora valido, può arrivare quando vuole. Non so perché non sia venuto, non ha declinato l’invito ed è un buon segno ma non abbiamo nemmeno ricevuto una data. Le persone in Ucraina sarebbero molto felici di accogliere il Papa”. Sul futuro dell’Ucraina nell’Unione europea e il destino dell’accordo sul grano, Kuleba ha detto: “Ogni Paese ha la sua politica interna, e c’è una forte influenza della politica nazionale. Quando si parla dell’export di prodotti agricoli, ci possono essere posizioni differenti. Noi vogliamo avere il sangue freddo, questo è importante perché le questioni del commercio sono tra le competenze della Commissione. Noi siamo pronti a fare passi per risolvere questi problemi. In alcuni casi le decisioni hanno violato gli obblighi dei singoli Paesi.