venerdì, Aprile 19, 2024

Orrore a Belgrado: 14enne uccide nove bambini in una una scuola

Nove morti e almeno sette feriti. Questo il primo bilancio della sparatoria verificatasi mercoledì mattina alla scuola primaria Vladislav Ribnikar, in pieno centro a Belgrado. Ad aprire il fuoco è stato uno studente di seconda media, un 14enne, che con un pistola sottratta al padre si è presentato in classe, aprendo il fuoco contro l’insegnante, rimasta ferita, e alcuni dei compagni presenti. Un custode della scuola è rimasto ucciso nel tentativo di fermare l’aggressore. Almeno 5 i bambini feriti. Il ragazzo è stato arrestato. Non si conosce il movente della strage. Secondo l’agenzia di stampa serba Tanjug, che cita fonti del ministero dell’Interno, nella sparatoria in una scuola primaria di Belgrado sono rimasti uccisi otto allievi e un guardiano dell’istituto. Altri sei ragazzi e una insegnante sono rimasti feriti. Il 14enne che ha aperto il fuoco in classe è stato successivamente fermato e arrestato dalla polizia, intervenuta dopo aver ricevuto una segnalazione intorno alle 8.40. Le forze dell’ordine hanno successivamente rilasciato un comunicato in cui hanno indicato di non conoscere ancora il movente. Intervistato dai media locali, il padre di una delle studentesse presenti al momento della sparatoria ha rivelato che il giovane si era unito di recente alla classe. Nonostante le leggi piuttosto severe che limitano fortemente la circolazione di armi da fuoco in tutta la Serbia, a causa della guerra e dei disordini avvenuti nel corso degli anni ’90 sono tanti gli armamenti illegali arrivati nel paese e mai registrati.
Pare che il ragazzo abbia sparato anche contro un docente. I media riferiscono di genitori terrorizzati giunti a scuola cercando di trovare i figli. “Ha sparato prima all’insegnante e poi ai bambini che si sono nascosti sotto i banchi”, ha detto il padre di una studentessa, Milan Milosevic, alla tv N1, citando il racconto della figlia.
“Ha detto che era un ragazzo tranquillo e un bravo studente”, ha aggiunto, spiegando che la figlia era a lezione di storia quando è avvenuta la sparatoria. Le immagini trasmesse dai media locali mostrano il momento dell’arresto del ragazzo, mentre viene portato a volto coperto dagli agenti verso un’auto parcheggiata in strada. Le sparatorie di massa in Serbia e nell’intera regione balcanica sono estremamente rare e negli ultimi anni non se ne sono registrate nelle scuole. Nell’ultima sparatoria di massa, nel 2013, un veterano della guerra dei Balcani uccise 13 persone in un villaggio della Serbia centrale. Gli esperti tuttavia hanno ripetutamente messo in guardia per il numero di armi rimaste nel Paese dopo le guerre degli anni ’90, sottolineando che l’instabilità decennale derivante dai conflitti e le attuali difficoltà economiche potrebbero portare a episodi del genere.

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