
Resta in carcere Leandro Bennato, il pregiudicato 44enne arrestato con le accuse di sequestro di persona a scopo di estorsione e detenzione ai fini di spaccio di 107 chili di cocaina. Il tribunale del Riesame di Roma ha rigettato l’istanza presentata dalla difesa confermando così l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Bennato coinvolto in passato nell’inchiesta ‘Grande Raccordo criminale’, condannato a 6 anni e poi scarcerato, è stato fermato a Ladispoli il 12 aprile scorso dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma in seguito all’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti della Direzione distrettuale antimafia Michele Prestipino e Ilaria Calò con i Pm Giovanni Musarò ed Erminio Amelio. Il gip di Civitavecchia, che aveva convalidato il fermo e applicato la misura cautelare in carcere trasmettendo poi gli atti a Roma, ha sottolineato nell’ordinanza come ”la capacità di muovere e gestire elevatissimi carichi di sostanza stupefacente, del valore di milioni di euro, mostra la capacità di sottrarsi alle ricerche degli investigatori da parte del Bennato, anche sotto il profilo economico”. Inoltre, secondo quanto riportato dal gip nell’ordinanza ”l’estrema pericolosità di Leandro Bennato emerge anche dall’acquisizione delle chat dedicate avvenute tramite applicazioni di messaggistica istantanee (Signal e Whatsapp) – ha scritto ancora il giudice – L’analisi delle chat, infatti, ha messo in luce una serie di accorgimenti che Bennato ha adottato al fine di eludere eventuali indagini, fornendo anche false indicazioni per sviare la sua completa identificazione ovvero dando falsi appuntamenti a cui lo stesso non si presentava”.