giovedì, Marzo 28, 2024

Strage nella scuola di Belgrado: il killer aveva pianificato tutto da almeno un mese

Il ragazzo di 13 anni che ieri ha fatto irruzione in una scuola primaria di Belgrado uccidendo nove persone e ferendone altre sette ha detto alla polizia di ritenersi “uno psicopatico che ha bisogno di calmarsi”.  Lo ha riferito il capo della polizia della capitale serba Veselin Milic, riportando alcune dichiarazioni di ieri emerse nel corso dell’interrogatorio, al termine del quale Kosta K. è stato condotto in una istituzione sanitaria per la cura di minorenni.    Milic, alla tv pubblica serba Rts, ha confermato che è stato lo stesso ragazzo a chiamare la polizia informandola di quello che aveva compiuto nella scuola ‘Vladislav Ribnikar’ del quartiere centrale di Vracar, dove sparando con una pistola di suo padre, ha ucciso otto allievi e una guardia giurata, ferendo altri sei alunni e una insegnante. “Ha detto di essere stato preso dalla paura, dal panico e da una strana respirazione nel compiere tale crimine, e che gli era sembrato corretto chiamare la polizia”, ha riferito Milic.  Il capo della polizia ha aggiunto che il ragazzo, “nel colloquio in presenza di rappresentanti del Centro per i servizi sociali, ha detto di essere stato ignorato da parte della società, e emarginato nelle comunicazioni e nei giochi durante le vacanze o gite turistiche”. Non avendo compiuto 14 anni, Kosta K. in base alla legge serba non è perseguibile penalmente.  Il governo serbo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, dal 5 al 7 maggio, in memoria delle nove vittime. Ne ha dato notizia, ieri,  il ministro dell’istruzione Branko Ruzic nel corso di una conferenza stampa durante la quale è intervenuto anche il capo del dipartimento di polizia di Belgrado, Veselin Milić, che ha reso noti i dettagli della tragedia. La strage si è compiuta ieri, intorno alle 8.40,  nell’istituto scolastico Vladislav Ribnikar, nel quartiere centrale Vracar della capitale serba. Una scuola prestigiosa frequentata dai figli della borghesia di Belgrado. Kosta K. è il nome del ragazzo 13enne, allievo al settimo anno della scuola primaria, autore della strage. Definito uno studente modello, studioso e appassionato di matematica, figlio di un noto radiologo della capitale. Kosta, armato di due pistole legalmente detenute dal padre, ieri mattina è entrato nella sua scuola e ha ucciso otto bambini e una guardia di sicurezza. Poi ha chiamato la polizia per denunciare l’accaduto.  Durante la conferenza stampa di ieri, il capo della Polizia di Belgrado, Veselin Milic ha dichiarato che il ragazzo “aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese”, aggiungendo che era in possesso di una piantina della scuola e di un elenco di compagni da uccidere. Durante il discorso ai media, Milić ha affermato di lavorare come agente di polizia da più di 25 anni, ma di non aver mai visto un caso come questo. La polizia serba ha fermato il padre del ragazzo per chiarire la sottrazione della armi dalla cassaforte che l’uomo deteneva legalmente. Il ministro serbo dell’Interno, Bratislav Gasic, ha fatto sapere che saranno adottate misure legali anche nei suoi confronti. “Il padre di colui che ha commesso questo grave, terribile, crimine è stato arrestato. Entrambe le pistole che sono state trovate, una all’interno di uno zaino e l’altra usata per commettere il crimine, risultano legalmente possedute dal padre. L’uomo possiede diverse armi e ha affermato che erano chiuse all’interno di una cassaforte dotate di codice ma è evidente che il giovane lo conosceva”, ha spiegato Gasic in conferenza stampa. Sembrerebbe che il padre fosse solito portare il figlio al poligono di tiro.

Articoli correlati

Ultimi articoli