venerdì, Aprile 19, 2024

Migranti, Francia cerca di abbassare i toni. Tajani: “Hanno compreso di aver commesso un errore grave”

All’indomani delle parole del ministro degli Interni francese Gérard Darmanin su Giorgia Meloni “non in grado di risolvere le questioni migratorie su cui è stata eletta” a capo di un governo “di estrema destra” che “mente alla popolazione”, e della conseguente decisione del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani di far saltare una visita a Parigi programmata da tempo, il governo di parigi prova a smorzare la polemica.
Il portavoce dell’esecutivo, Olivier Veran, intervenendo oggi sull’emittente nazionale CNews, ha assicurato che Darmanin, con le sue dichiarazioni di ieri, non intendeva “ostracizzare l’Italia”. Ha poi spiegato: “Gli italiani si discute, adorano la politica, ma fanno le scelte loro e vogliono che li si lascia fare le loro scelte”. Questo “ci sta bene, perché non abbiamo intenzione di fare altrimenti”. Veran ha anche affermato che l’Italia “ammette molti, la maggior parte dei barconi” di migranti, e “quindi lavoriamo sistematicamente con gli italiani per le regole di distribuzione”. Italia e Francia, ha affermato ancora, sono “intimamente legati dalla storia, da questioni economiche, sociali, culturali, e anche migratorie”.
“Le parole pronunciate dal portavoce del governo francese vanno nella direzione di chi ha compreso di aver commesso un errore grave, di aver offeso il governo italiano”, ha replicato poco più tardi Tajani a RaiNews24. “Non siamo un governo di estrema destra –  sottolinea il ministro degli esteri – Alcuni toni si possono risparmiare e mi auguro che siano solo le parole di un ministro in campagna elettorale. Noi non abbiamo nessuna voglia di interrompere le relazioni con la Francia”. Ieri Tajani aveva definito “offensive e inaccettabili” le dichiarazioni di Darmanin. Tajani è poi tornato sul tema a margine della convention milanese di Forza Italia: “Ci saranno degli atti riparatori, io mi auguro che la Francia deciderà chi debba farlo, io mi auguro che prendano le distanze. Ma il comunicato di ieri non è stato sufficiente, è stato molto tiepido. Si capisce il disappunto del governo francese ma le offese sono state talmente forti che meritavano una risposta. Darmanin ha fatto male tutto con quell’intervento, perché privo di senso e non rispondeva alla verità. L’Italia sta facendo di tutto per affrontare la questione migratoria ma serve un’azione europea e dell’Onu”.
“Stanno cominciando ad arrivare messaggi” dalla Francia “si nota che sono in difficoltà”, ha aggiunto più tardi il ministro degli Esteri, “sono loro che devono chiarire con noi”.
Intanto però si è aperto un fronte interno alla maggioranza: a Matteo Salvini che ieri si era detto “orgoglioso di essere amico di Marine Le Pen” Tajani ha replicato che Forza Italia “non ha niente a che fare con la signora Le Pen. Noi siamo stati eletti con i voti dei moderati e dei conservatori, non con quelli della Le Pen”. Piccata la risposta degli eurodeputati leghisti Marco Zanni e Marco Campomenosi: “Noi siamo orgogliosamente amici e alleati di Marine Le Pen e Jordan Bardella, che oggi rappresentano il primo partito di Francia e, soprattutto, non insultano l’Italia, il suo governo ed i suoi cittadini”.
Nella polemica si infila il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte: “Prendiamo atto delle rettifiche da parte degli esponenti del governo francese. E così dev’essere perché solo noi italiani abbiamo il diritto di certificare il fallimento delle politiche migratorie di questo governo. Non possiamo permetterlo a governi stranieri”.
In mattinata si erano susseguite dichiarazioni di diverso segno da parte di componenti dei governi tanto di Roma quanto di Parigi. Così, se per il ministro italiano agli Affari europei Raffaele Fitto quella francese resta “un attacco sguaiato” e “una caduta di stile”, perché “è molto grave e fuori luogo che per coprire tensioni interne si possano utilizzare polemiche esterne”, il ministro francese dei Trasporti, Clément Beaune dà “ragione sul piano politico” a Darmanin, ossia, rispetto a “ciò che l’estrema destra è ovunque, in Italia, come altrove, fa molte promesse ma risolve poco i problemi”, mentre il collega alle Finanze Gabriel Attal si dice certo che “ questo incidente sarà molto presto dietro di noi, perché la Francia ha troppo bisogno dell’Italia e l’Italia ha troppo bisogno della Francia”. Un retroscena del quotidiano Libération, infine, racconta che al ministero degli Esteri francese “sono tutti furiosi per le cattive maniere” di Darmanin.
Da Bruxelles, Eric Mamer, portavoce della Commisione europea, interpellato sulla vicenda durante il briefing quotidiano con la stampa, non ha commentato direttamente le dichiarazioni dei ministri coinvolti, “sapete che non lo facciamo mai”, ma ha esortato Roma e Parigi, come tutte le altre capitali dei 27, a “dialogare in modo costruttivo sulle questioni dell’immigrazione, che riguardano l’insieme degli Stati membri, sulle quali la Commissione ha fatto delle proposte molto concrete, da un punto di vista legislativo, anche delle proposte puntuali su dei piani d’azione specifici”.

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