sabato, Novembre 22, 2025

Natalità, parla il presidente Mattarella: “Si deve agevolare la formazione della famiglia”

Il presidente della Repubblica ricorda che “si tratta di una puntuale prescrizione della Costituzione che all’articolo 31 richiama la Repubblica ad agevolare con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose. Proteggendo la maternità, l’infanzia, la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”. Il capo dello Stato poi aggiunge: “La coesione sociale del Paese si misura sulla capacità di dare un futuro alle giovani generazioni creando un clima di fiducia. Politiche abitative, fiscali e sociali appropriate, conciliare l’equilibrio tra vita e lavoro sono questioni fondamentali per lo sviluppo delle famiglie”. “Abbiamo bisogno di una vera rivoluzione culturale, di un cambiamento significativo per quanto riguarda la genitorialità. Siamo di fronte a un mondo diverso da quello dei nostri padri e anche dal nostro, ed è su questo che dobbiamo misurarci, perché non vogliamo tornare indietro, ma andare avanti”, ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alla Pari Opportunità Eugenia Roccella aprendo gli Stati Generali. “Noi abbiamo in campo un provvedimento di accompagnamento alla maternità insieme al ministero della Salute che sarà pronto prima dell’estate”, ha annunciato. “C’è l’esigenza primaria di conciliare il lavoro femminile con la maternità. Perché tutte le indagini sono concordi nel dire che le donne italiane desiderano fare figli, in prevalenza due – ha detto ancora Roccella – Se questo desiderio non si realizza, perché non ne fanno nessuno o ne fanno uno e tardi, è perché si sentono poste di fronte all’alternativa tra la realizzazione professionale e il diventare madri”. “Senza nulla togliere al ruolo fondamentale dei padri, ma considerando l’impegno che un figlio rappresenta per la madre non foss’altro che per la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno, bisogna costruire ambienti lavorativi che sappiano accogliere la maternità, plasmarsi su di essa, non sfavorirla – ha aggiunto la ministra – Perché dire che mamma e papà sono entrambi importanti è ovvio. Ma dobbiamo prendere atto che sono le madri a dimettersi dal lavoro dopo la nascita di un figlio, sono le madri a usufruire dei congedi parentali a cui entrambi i genitori avrebbero diritto, sono le donne che pagano il prezzo della maternità, senza nemmeno il contrappeso del riconoscimento sociale”.

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