domenica, Maggio 5, 2024

Frodi informatiche, sgominata un’organizzazione. Danno di tre milioni di euro

Oltre 3 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il danno economico causato da un’organizzazione criminale scoperta dalla Polizia Postale. Sei le misure cautelari – 5 a Roma e una a Torino – disposte dal GIP di Piazzale Clodio nell’ambito dell’operazione “Ghost Money”. Le accuse di cui dovranno rispondere gli indagati sono, a vario titolo, quelle di frode informatica, furto di identità digitale, riciclaggio, falso in atto pubblico e falsità materiale. Il sodalizio criminoso, su cui ha indagato per due anni il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Lazio coordinato dalla Procura di Roma, era formato da nove persone che operavano prevalentemente nella Capitale. Un’organizzazione complessa ed estremamente moderna: nel mirino del gruppo prevalentemente banche e istituti finanziari.  I criminali subentravano nell’uso delle SIM telefoniche dei malcapitati clienti, si impossessavano dei codici dispositivi della banca on-line inviati alle utenze e li utilizzavano per svuotare i conti correnti delle vittime. Da quanto ricostruito, gli indagati avevano messo in piedi creava società ad hoc, utilizzando le tessere di persone terze estranei ai fatti e falsa documentazione per ingannare gli istituti di credito da cui veniva prelevato denaro che veniva poi trasferito su conti esteri. Spicca nel fascicolo d’inchiesta un conto svizzero intestato a una società straniera specializzata nella vendita di materiale sanitario. L’azienda è arrivata a riciclare circa 700mila euro per l’acquisto di beni immobili.

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