
Papa Francesco ha ricevuto stamattina in Vaticano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale il Pontefice ha poi consegnato il Premio Paolo VI. “Signor Presidente, con le sue parole e il suo esempio, avvalorati da quanto ha vissuto, Lei rappresenta un coerente maestro di responsabilità”, ha detto Bergoglio a Mattarella. Il capo dello Stato è arrivato in Vaticano intorno alle 10.45 ed è entrato dalla Porta del Perugino. La cerimonia si è svolta nella sala Clementina del Palazzo Apostolico, dopo un incontro privato fra Mattarella e il Papa.
Papa Francesco: “L’Italia non dimentica la sua rinuncia al riposo”
Papa Francesco, rivolgendosi a Mattarella, ha ricordato la sua rielezione a un secondo mandato: “Per il cristiano, grandezza è sinonimo di servizio. Amo dire che ‘non serve per vivere chi non vive per servire’. E credo che oggi il conferimento del Premio Paolo VI al Presidente Mattarella sia proprio una bella occasione per celebrare il valore e la dignità del servizio, lo stile più alto del vivere, che pone gli altri prima delle proprie aspettative. Che ciò sia vero per Lei, Signor Presidente, lo testimonia il popolo italiano, che non dimentica la sua rinuncia al meritato riposo fatta in nome del servizio richiestole dallo Stato”. La politica “è la forma più alta di carità”, ha detto poi Papa Francesco citando l’affermazione pronunciata da Pio XI nel 1927. “Il Concilio Vaticano II, per il quale dobbiamo essere tanto grati a San Paolo VI, ha sottolineato il ruolo lo dei fedeli laici, mettendone in luce il carattere secolare. I laici, infatti, in virtù del battesimo hanno una vera e propria missione – ha sottolineato il Papa durante la cerimonia -, da svolgere ‘nel secolo, cioè implicati in tutti e singoli gli impieghi e gli affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita familiare e sociale’. E tra queste occupazioni spicca la politica, che è la ‘forma più alta di carità'”. Il Papa ha anche richiamato il valore della politica che deve essere sempre un “servizio” al bene comune. “Eppure, sappiamo bene quanto ciò non sia facile e come la tentazione diffusa, in ogni tempo, anche nei migliori sistemi politici, sia di servirsi dell’autorità anziché di servire attraverso l’autorità. Com’è facile salire sul piedistallo e com’è difficile calarsi nel servizio degli altri!”, ha aggiunto il Pontefice. “Il servizio rischia di restare un ideale piuttosto astratto senza una seconda parola che non può mai esserle disgiunta: responsabilità. Il servizio cammina a pari passo con la responsabilità – ha detto ancora il Pontefice – Essa, come indica la parola stessa, è l’abilità di offrire risposte, facendo leva sul proprio impegno, senza aspettare che siano altri a darle. Quante volte, Signor Presidente, prima con l’esempio che con le parole, Lei lo ha richiamato! Anche in questo non si può che notare una feconda affinità con Giovanni Battista Montini, che fin da giovane prete fu educatore di responsabilità”.






