domenica, Novembre 23, 2025

Pil, report dell’Istat: stime in crescita del primo trimestre: +0,6%

Dopo la stima preliminare diffusa a fine aprile, nel dato definitivo l’Istat rialza il valore positivo per la crescita dell’economia italiana nel primo trimestre portandolo a +0,6% (con un aumento di 0,1 punti) congiunturale mentre su base annua si passa da +1,8 a +1,9%. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile (+0,8%). Rispetto al trimestre precedente, segnala l’istituto, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in aumento, con una crescita dello 0,7% dei consumi finali nazionali e dello 0,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, dell’1% e dell’1,4%. Al Pil ha dato un contributo positivo la domanda nazionale al netto delle scorte (+0,7 punti percentuali): +0,3 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,2 gli investimenti fissi lordi e +0,2 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, sia la variazione delle scorte, sia la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, entrambe per -0,1 punti percentuali. L’Istat registra poi andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto nell’industria e nei servizi, cresciuti rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8%, e una stazionarietà nell’agricoltura. L’aumento del totale degli investimenti è stato determinato dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti che è cresciuta dello 0,8%, del 6,8% la componente di mezzi di trasporto, da quella delle abitazioni e dei fabbricati non residenziali e altre opere rispettivamente pari allo 0,7% e all’1,5%, dagli investimenti in prodotti di proprietà intellettuale cresciuti dello 0,3%, mentre la spesa in risorse biologiche coltivate è scesa dello 0,8%. La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato un aumento in termini congiunturali dello 0,3%. In particolare gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti del 2%, quelli di beni non durevoli dell’1,4%, quelli di servizi dello 0,1%, mentre quelli di beni semidurevoli sono diminuiti del 3,1%. In ripresa dell’1,3% in termini congiunturali le ore lavorate, dello 0,8% le posizioni lavorative e dell’1,1% le unità di lavoro, mentre i redditi da lavoro dipendente pro-capite risultano stazionari.

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