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martedì, Maggio 28, 2024

Turismo nella Capitale in ripresa, ma ancora sotto il livello pre-covid

Turisti al Pantheon a Roma

Nonostante la ripresa del turismo a Roma e nel Lazio, i numeri ancora non raggiungono quelli del 2019 (pre-Covid). Gli stipendi dei lavoratori del settore sono sempre più bassi, specie per le donne, e aumenta il precariato. È ancora alta la percentuale di irregolarità nelle imprese e cresce il numero di infortuni sul lavoro. È quanto emerge dalla ricerca Eures sulla “qualità della filiera e centralità del lavoro nell’offerta turistica” presentata durante un convegno della Uiltucs di Roma e Lazio.  La regione, secondo il rapporto, è scesa al sesto posto a livello nazionale per il numero di presenze turistiche. Se nel 2019 i dati parlano di circa 40 milioni, ad oggi -secondo le stime disponibili- si aggirano intorno a 35milioni per il periodo 2022/2023.   Analizzando i dati Infocamere al 31 marzo 2023 sono complessivamente 50.892 le aziende del turismo registrate nel Lazio, tra imprese dei servizi di ristorazione, attività di alloggio e agenzie di viaggi/tour operator. Il 76% di queste imprese è concentrato nella città di Roma. Seguono Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. Preoccupano i dati sulle retribuzioni nel settore che non fanno ben sperare e segnalano una graduale precarizzazione. Nel 2021 -ultimi dati disponibili – la retribuzione lorda media annua dei lavoratori dipendenti del settore, nel Lazio, si attesta a 8.343 euro (nel 2015 era di 11.265 euro)  risultato di lavoro discontinuo o irregolare. Rilevanti differenziali si rilevano anche in base al genere, con valori medi pari a 8.942 euro per gli uomini contro 7.708 per le donne. Riguardo i rapporti di lavoro, si attesta come nel periodo dal 2015 al 2021 sia scesa la percentuale dei lavoratori dipendenti con contratti stabili dal 76,9% al 66,8%, mentre risulta in forte crescita la percentuale di quelli con contratti a termine, passata dal 19,5% al 27,3%.  

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