domenica, Maggio 5, 2024

Corrado Melone, gli studenti hanno salutato l’anno scolastico

Dall’Istituto Corrado Melone riceviamo e pubblichiamo – Per la tredicesima volta si è svolta la commovente cerimonia di saluto alla Scuola dei nostri meloncini, della terza secondaria di primo grado, che hanno completato il loro primo ciclo di istruzione e che ora stanno affrontando gli esami di Stato per poi “volare” in alto verso le superiori. Negli anni precedenti la cerimonia si era svolta presso la sala consiliare, ma con la nuova Amministrazione e poi con il Covid, abbiamo dovuto spostare la location in altri spazi che hanno ospitato con piacere studenti, docenti e genitori. Questa volta l’emozione ha inondato lo stadio “Angelo Sale”, messoci generosamente a disposizione dalla Presidente onoraria della SSD “Academy Ladispoli”, Sabrina Fioravanti, grazie ai buoni uffici della onnipresente mamma signora Alessandra Fattoruso, in una mattinata piena di sole e di lacrime fatte scaturire dai pensieri di questi ragazzi che sono il nostro futuro e la nostra speranza di rinnovare un Mondo che noi adulti non abbiamo saputo migliorare. I loro pensieri hanno accarezzato i ricordi di tre anni difficili, segnati dalla pandemia, ma anche dalla successiva apertura alla vita ed al territorio in cui vivono, Ladispoli che, essendo città giovanissima e poggiata al mare, è, fondamentalmente, una terra di accoglienza. I ragazzi hanno sottolineato che la loro Scuola ha spiegato loro che la diversità è un arricchimento e nelle classi non esistono “stranieri”, ma sopravvivono la solidarietà, l’aiuto reciproco, l’attestazione di esistenza, la riconoscenza verso i compagni e i docenti. Questi ragazzi hanno capito, e vissuto realmente, che la Scuola non è fatica, ma emozione; che la cultura non è noia, ma è divertimento; che la conoscenza aiuta a divertirsi ancor di più comprendendo meglio; che stare insieme, nel rispetto e nell’amore reciproco, fa scaturire il sorriso quotidiano e ci permette di avere vicino sempre qualcuno pronto ad asciugarci una eventuale lacrima. Alla presenza dell’assessora, dottoressa Margherita Frappa, di molti genitori e dei loro compagni più piccoli di quinta primaria, in una commovente diretta streaming sulla nostra pagina Facebook, i ragazzi di terza si sono aperti e ci hanno commosso con le loro splendide parole.

“Oltre alla conoscenza delle diverse discipline, abbiamo imparato ad aprirci al territorio in cui viviamo partendo dall’esperienza diretta e dalla condivisione di iniziative e impegni che ci hanno resi protagonisti; il contatto con altre lingue e altre culture, che abbiamo sempre affrontato con grande entusiasmo, ci ha insegnato il grande valore dell’accoglienza e della diversità nella nostra società”.

“Siamo stati la prima sezione a visitare l’Istituto di genetica “Mendel” dove ci hanno permesso di osservare la conservazione delle cellule, il modo in cui vengono analizzate e trattate. Un’esperienza che è stata resa possibile solo grazie alla nostra scuola. Il pensiero di non passare più tutti i giorni insieme ci rattrista, ma sarà un nuovo viaggio che attualmente un po’ ci spaventa, ma possiamo dire che il nostro percorso si è concluso nel migliore dei modi possibili”.

“Ci sono molti studenti che provengono da diversi Paesi nella nostra scuola, il che rende tutto più interessante proprio perché possono raccontarci storie diverse”.

“Grazie per averci insegnato non solo ad avere un buon metodo di studio, ma anche un adeguato stile di vita ed una educazione appropriata. Grazie ai miei compagni di classe che sono sempre stati gentili: non dimenticherò l’aiuto che mi avete dato ogni giorno”.

“Sto imparando a vivere una vita felice da poco e gran parte di questa felicità la devo a voi, siete la parte migliore di me e senza di voi non so se sarei stato felice come ora”.

“Perché la scuola non è solo studiare e prendere un bel voto nelle materie, ma è una crescita personale. Siamo entrati bambini e ne usciamo un po’ più adulti… forse non tutti”.

“Vorrei ringraziare i nostri insegnanti, che hanno dedicato il loro tempo e le loro energie per guidarci lungo questo percorso. Siete stati non solo educatori, ma anche e soprattutto amici. Grazie per averci incoraggiato a superare i nostri limiti e per averci mostrato che con impegno possiamo raggiungere grandi traguardi. Grazie anche ai nostri genitori e familiari, che ci hanno sostenuto in ogni momento, hanno creduto in noi, ci hanno dato la forza necessaria per affrontare le sfide e per continuare quando le cose si facevano difficili”.

“Abbiamo iniziato il nostro percorso come classe senza poterci realmente conoscere, nascosti dalle mascherine, ma, nonostante questo, ci siamo uniti e abbiamo condiviso gioie, risate, lacrime, nuovi arrivi e separazioni. Abbiamo imparato a collaborare, ad aiutarci e a creare un ambiente positivo”.

“La scuola è stata davvero bella anche se ho dovuto faticare molto. Non abbiamo imparato solo a studiare ma anche a capire cosa è la vera amicizia”.

“Vedere i film tutti insieme, leggere e festeggiare per la vittoria di alcuni di noi al Kangourou è stato emozionante e ci ha abituato a ragionare di più sulle cose. Esplorare la cascata delle Marmore è stata poi un’avventura indimenticabile. Conoscere la vita di San Francesco ammirando gli affreschi di Giotto ci ha emozionato tanto. Questa è la nostra scuola”.

“La scuola media è stato un periodo di trasformazioni, crescita e maturazione, dove abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare ed imparare a gestire noi stessi, a gestire il tempo e a lavorare in una vera squadra. Siamo arrivati alla fine di questa tappa, ma nel frattempo anche all’inizio di un nuovo capitolo del nostro “libro”. Rivolgendoci ai compagni vogliamo dire che insieme abbiamo sorriso in questi anni e insieme siamo stati capaci di superare ogni difficoltà e rimanere uniti e pronti ad aiutarci quando qualcuno ne ha avuto bisogno. Siamo stati dei veri e propri fratelli in questi tre anni, capaci di affrontare qualsiasi sfida”.

“Un ultimo ringraziamento va a te “Scuola”, che hai rappresentato per noi una seconda casa, un luogo dove trascorrere tante ore, con te abbiamo vissuto, pianto, gioito e studiato…ci siamo divertiti e siamo diventati grandi, e ancora non sembri soddisfatta, tra poco ti saluteremo ma tu continui a metterci alla prova con tanto impegno in vista dell’esame… Ma tra un po’ di tempo, quando tutto sarà concluso penseremo a te e ci mancherai…non riusciremo mai a ringraziarti quanto meriti”.

“La scuola ci ha regalato ricordi fantastici con gite, progetti e facendoci viaggiare, per la prima volta, tutti insieme. Abbiamo affrontato ogni tipo di emozione: la felicità delle risate fatte insieme, la preoccupazione per verifiche e interrogazioni, ma anche cose più serie come la perdita di un professore. Ora sappiamo che avremo altri anni in scuole diverse, ma sappiamo che potremo e dovremo vivere in pieno le nostre emozioni, tutte, anche quelle che non ci piacciono. Non ci faremo fermare dalle delusioni, realizzeremo i nostri sogni, per quanto assurdi possano sembrare agli altri. Pensate cosa saremmo se abbandonassimo quei sogni infantili! Continuiamo a sognare: non vale la pena vivere realizzando i sogni degli altri”.

“Questi tre anni sono passati velocissimi, ma hanno lasciato nelle nostre menti tanti bei momenti, che sono più della norma perché noi del tempo pieno abbiamo passato più tempo insieme e fatto più uscite, più esperienze”.

Riportiamo integralmente due relazioni

“Ehi, ciao! Dico proprio a te! Proprio a te che mi stai ascoltando leggere, mano nella mano con la tua maestra. Sì! Proprio a te che non vuoi lasciare i tuoi compagni, con i quali sei cresciuto e sei diventato la persona che sei oggi. A te che non sai cosa ti aspetta e sei spaventato, perché è proprio vero che “sai la strada che lasci ma non quella che trovi”, ma noi siamo qui per tranquillizzarti e per dimostrarti quanto questo percorso di tre anni abbia riempito il nostro bagaglio di vita. Tutto è iniziato il 16 settembre 2020 quando, ancora con le mascherine, ci siamo seduti a quei banchi, convinti che sarebbero stati tre anni di studio “matto e disperatissimo”. Ma con il tempo abbiamo capito che ci sbagliavamo, perché le scuole medie non sono solo impegno, fatica e sforzi, sono anche e soprattutto esperienze, ricordi indelebili, incontri che rimarranno per sempre scolpiti nel cuore di ognuno, come è successo a noi. Nessuno di noi dimenticherà il primo Presepe vivente organizzato alla Corrado Melone, a cui abbiamo partecipato a Natale scorso; Delia ha rovesciato il vin brulè sul tavolo e Gift si è scottato le dita servendo le frittelle bollenti allo stand del cibo, non si è mai lamentato perché bisognava darsi da fare e vendere frittele per la raccolta di beneficenza per la nostra scuola. Caspita quanto abbiamo riso! Senza dimenticare la gita dei migliori cento, quando Leonardo, Flavio e Davide hanno fatto accadere l’impossibile nel pullman, facendo ridere a crepapelle tutti! Vogliamo parlare di quando siamo andati in Olanda per il gemellaggio e durante la caccia al tesoro nel bosco Lorenzo e Giorgia si sono persi? Immaginate se non avessero incontrato quei due signori che hanno indicato loro la strada e adesso fossero ancora lì bloccati. Che ridere! Oppure delle espressioni che assumeva la faccia di Alessandro quando assaggiava ciò che la sua host mum gli preparava per pranzo? Un’altra esperienza che ci rimarrà per sempre nel cuore è l’incontro che abbiamo fatto con lo scrittore Luigi Garlando. Tutto è partito da un libro da leggere per l’estate. Appena tornati a scuola dalle vacanze abbiamo svolto una verifica sul libro letto e la professoressa, leggendo le nostre riflessioni, profonde e sincere, ha avuto, se si può chiamare così, un’illuminazione. “Perché non invitare a scuola l’autore del libro che avete letto per raccontargli le vostre impressioni?” E così è stato. Grazie prof per questa opportunità! Ci ha dimostrato che bisogna credere fortemente nei propri sogni e che questi possono diventare realtà. Ma la storia della nostra classe è fatta di piccoli episodi di vita quotidiana, come ad esempio quando Alessia, Robert e Cristian, pur di perdere quei venti minuti all’inizio della lezione, inventano compleanni e tutta la classe cantava “tanti auguri a te” ad Anita, la finta festeggiata. O quando un prof entra in classe e deve interrogare, Sassa è sempre pronto ad alzarsi e andare a chiedere qualunque cosa per differire la temuta verifica. Giusto l’altro ieri siamo tornati dal nostro ultimo campo scuola e tra una caduta e l’altra siamo stati travolti dalle risate contagiose di Matilde e dai gavettoni a Flaminia e dagli scherzi a Sofia…abbiamo vissuto con gioia ogni attimo perché sapevamo che presto sarebbe giunto l’8 giugno, tappa fondamentale della nostra crescita, ma anche conclusione di questi 3 tre anni indimenticabili. Sapete che la sera, giusto per un’altra scarica di emozioni, si svolge il ballo di fine anno? Ricordiamo ancora perfettamente le prime lezioni di ballo e Asia, Antonella e Susanna che non smettevano di ridere perché non riuscivano a capire i passi. Immaginiamo i vestiti eleganti, ma con le lacrime agli occhi, quelle lacrime sono il racconto dei mille ricordi e del profondo affetto che negli anni è cresciuto sempre più tra noi. Carissimi ragazzi di quinta elementare, vorremmo anche parlarvi dei nostri professori…non abbiate timore: vi guideranno tra qualche mese attraverso un viaggio fatto di conoscenze, di stimoli, di iniziative con l’unico scopo di farvi maturare e insegnare a vivere bene. Per noi questo viaggio meraviglioso si sta per concludere e desideriamo dire a ciascuno dei nostri professori: “Grazie! Non vi dimenticheremo mai!”. Grazie di cuore anche al nostro Preside per aver accolto e autorizzato tutte le attività e le iniziative proposte dagli insegnanti, senza le quali non saremmo le persone che siamo oggi. Questi anni hanno lasciato in noi ricordi indelebili, segnandoci il cuore: niente sarebbe stato possibile senza le persone che ci hanno accompagnato senza mai abbandonarci, standoci sempre accanto e proprio grazie a queste persone siamo fieri di urlare a gran voce che noi siamo dei “Meloncini”, ormai a tutti gli effetti. Ci teniamo a concludere questa lettera di arrivederci, perché non è un addio, parlando del murale che abbiamo realizzato all’interno della scuola che, tra un pantalone macchiato di Giulia e una scarpa diventata multicolor di Ana, resterà sempre impresso nei nostri cuori, ci sembra di aver lasciato una firma indelebile del nostro passaggio alla “Corrado Melone”. “Io sono l’altro”, è il messaggio che vorremmo lasciare a tutti gli alunni che verranno dopo di noi, e anche oggi, con questa lettera noi ci sono immedesimati in te che stai per lasciare la quinta elementare, con la speranza di averti incuriosito un po’ su quello che i prossimi tre anni hanno in serbo per te e con la speranza che tu abbia compreso il nostro messaggio di incoraggiamento. Se mai avrai dei momenti “no”, ricordati di questa lettera e del murale che abbiamo realizzato per te”.

“Io sono l’altro” la 3D

“Sono passati tre anni ormai e io non ci credo ancora. Mi sembra davvero ieri il mio primo giorno di scuola in cui ero così in ansia e impaurita che per sbaglio entrai in un’altra classe, l’attuale 3B: mi ricordo benissimo che un povero ragazzo che aveva fatto tardi rimase senza banco per causa mia e dovette stare lì in piedi per mezz’ora. Ecco, con questo piccolo episodio posso descrivere la mia crescita in questi tre anni. Ho imparato così tanto, e non solo cose di grammatica, sia chiaro, anzi…per me la grammatica rimane un’opinione nonostante tutti gli sforzi dei professori d’italiano. Ho avuto dalla scuola delle lezioni di vita, come per esempio accettare la sconfitta, a partire dalla mia prima insufficienza che ricordo benissimo fosse un 4 e mezzo regalato in geografia o la sconfitta al torneo di pallavolo. Inoltre, le medie, di solito, ti fanno conoscere anche l’amore della tua vita e io non sto scherzando, pensavo veramente che il ragazzo di cui mi ero presa una cotta malsana, in prima media, sarebbe stato quello che mi sarei portata all’altare. Mi rimarranno per sempre impressi gli occhi a cuoricino delle mie compagne che tornavano dal bagno dopo essere uscite e essere casualmente passate davanti alla classe del ragazzo carino della porta accanto. Gli anni delle medie, a me, hanno anche suscitato dei dubbi esistenziali a cui non avrò mai risposta: per esempio: “se in Lombardia c’è il lago Maggiore, dov’è quello Minore?”. Il fatto che io mi ponessi questi quesiti dimostra quante poche preoccupazioni e dubbi sulla mia crescita mi ponessi. La scuola media è anche vedere il tuo professore far finta di crederti quando gli dici che ti sei dimenticata il quaderno a casa, che ti fa casualmente male la pancia l’ora prima della verifica, ma tu rimanevi tranquilla perché ti sorrideva e andava avanti per sentire la prossima scusa sui compiti dei tuoi compagni. Le medie sono anche litigi in classe, incomprensioni, ma anche un senso di unione quando si raggiunge un traguardo insieme. Le medie insegnano a difendere la tua compagna che viene presa in giro da qualcuno che della vita non ci ha capito proprio nulla. Un’altra cosa che uno si porta dietro è il primo incontro ravvicinato col preside, che per un primino è una delle cose peggiori che gli possa capitare se ha fatto qualcosa di sbagliato. Mi porterò questo e molto altro, ma devo essere sincera, non vedo l’ora di andarmene perché voglio vivere nuove esperienze e ho anche un po’ di fretta di crescere; molto probabilmente mi pentirò della mia frase fra qualche anno, ma è quello che pensa l’88% dei miei coetanei. Mi porterò per sempre nel cuore questo ciclo scolastico e questa scuola come uno dei periodi più belli della mia adolescenza; anni che mi hanno regalato la mia migliore amica, i miei amici, le mie passioni, i primi amori, delusioni e tanto altro. Auguro a quelli che verranno dopo di noi di divertirsi e di godersi la nostra scuola perché scuole e docenti come quelli della “Corrado Melone” non si trovano facilmente. Io me ne andrò consapevole del fatto che avrei potuto fare di meglio, ma senza rimpianti; certamente cresciuta e maturata. Alla fine, sapete, alla fine ho restituito il posto che avevo preso al ragazzo della 1B, sono uscita dalla classe e sono andata a cercare il mio”.

Anche i più piccolini della quinta primaria hanno voluto

esprimersi in un saluto e un arrivederci alla Scuola

“Come attori su un palcoscenico, oggi salutiamo tutti e si chiuderà il sipario su questi cinque anni volati via troppo in fretta. Non è facile trovare le parole per esprimere ciò che proviamo, ma tutto è ben impresso nella mente: i volti, le parole, le voci di chi abbiamo avuto accanto in tutto questo tempo. Come buoni viaggiatori prenderemo quella valigia che abbiamo riempito in questi anni e ci incammineremo verso nuove esperienze. Molto abbiamo imparato e ogni materia studiata ci ha dato la possibilità di riflettere e comprendere. La storia ci ha insegnato quanto sia importante mantenere viva la memoria per non commettere più errori, che niente cambia se non siamo noi a progettare un nuovo mondo per scrivere la storia di questa generazione. Con la geografia ci siamo sentiti cittadini del mondo e abbiamo scoperto che “altrove” è il più bel Paese che ci sia. Davanti a noi non abbiamo più visto confini ma incredibili orizzonti. La matematica e le scienze ci hanno insegnato a chiederci “perché” e a trovare tutte le possibili risposte senza arrenderci facilmente. Abbiamo imparato quanto sia importante prenderci cura di ciò che abbiamo intorno, a rispettarlo perché niente è nostro, ma lo abbiamo solo avuto in prestito per lasciarlo a chi verrà dopo di noi. Abbiamo capito che tendere la mano all’altro e chiedere scusa non è segno di debolezza e che ciascuno di noi è meravigliosamente diverso e unico. Il nostro percorso, infine, ci ha portato a saper vedere le cose sotto diversi punti di vista perché siamo tutti cattivi in una storia raccontata male. Cosa augurarci allora? A questa domanda non possiamo che rispondere: “Buoni compagni di viaggio e mani piene di sogni da realizzare”.

Classe V B scuola primaria

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