mercoledì, Maggio 22, 2024

Escalation di violenza a Regina Coeli. Anastasia: “Ripristinare la funzione educativa della pena”

Il carcere romano di Regina Coeli


“La situazione di alta tensione è rientrata” afferma la direttrice del carcere di Regina Coeli. La maxi-rissa tra detenuti di diverse sezioni avvenuta ieri riaccende i riflettori sulle condizioni delle carceri non solo nel Lazio, ma in tutto il paese: sovraffollamento e scarso personale di polizia penitenziaria. Una settantina le persone coinvolte nella rissa che si è scatenata in occasione della messa e poi si è protratta in sezione. Sono volati calci, pugni e sedie. Solo tre gli agenti di polizia penitenziaria in servizio. “È indice di grande sofferenza quel che è accaduto” afferma Stefano Anastasia, garante della libertà personale dei detenuti nel Lazio. “Originariamente Regina Coeli era destinato a chi era in attesa di giudizio, ora ci sono centinaia di persone in esecuzione di pena. E’ una miscela esplosiva. Durante la pandemia le persone detenute sono state trasferite dove c’era posto, dove non c’erano focolai. Ridestinare gli istituti alle loro funzioni pre-pandemia è necessario per ritornare in una situazione di cosiddetta normalità, in modo che la pena possa essere scontata tenendo conto del suo carattere rieducativo”, ha aggiunto il garante per il Lazio. Regina Coeli non ha gli spazi per garantire le attività per i detenuti. 

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