lunedì, Novembre 24, 2025

Big Tech, da Amazon ad Apple: le prime 7 società sotto la lente della Commissione Ue

di Giuseppe Iacoviello

Sette colossi della tecnologia sono finiti sotto osservazione da parte della Commissione Europea, nell’ambito del Digital Markets Act (DMA), la normativa pensata per garantire maggiore concorrenza nel settore digitale. Tra le aziende coinvolte ci sono nomi noti come Google, Amazon, Meta (Facebook e Instagram), Apple e Microsoft, insieme alla cinese ByteDance, proprietaria di TikTok, e alla sudcoreana Samsung.

L’annuncio è arrivato dal commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, che ha spiegato come queste aziende abbiano un’influenza tale da poter condizionare il mercato, motivo per cui sono state classificate come “gatekeeper”. Questo termine si riferisce alle piattaforme digitali che, grazie alla loro dimensione e diffusione, occupano una posizione dominante, con il rischio di limitare la concorrenza e danneggiare i consumatori.

Perché l’UE vuole vederci chiaro?

In parole semplici, la Commissione vuole assicurarsi che questi giganti della tecnologia non abusino del loro potere per ostacolare i concorrenti più piccoli o per imporre condizioni svantaggiose a utenti e aziende. Secondo le regole europee, una società può essere considerata un “gatekeeper” se:

  • Ha un forte impatto economico e opera in diversi Paesi dell’UE.
  • Funziona da intermediario tra utenti e imprese, diventando un passaggio obbligato per accedere a determinati servizi.
  • Detiene una posizione dominante stabile nel tempo, confermata da almeno tre anni di attività con ricavi elevati.

Tutte e sette le aziende coinvolte rispettano questi criteri e hanno notificato alla Commissione il proprio status. Ognuna di loro, infatti, ha registrato un fatturato annuo di almeno 7,5 miliardi di euro nell’UE negli ultimi tre anni o un valore di mercato superiore a 75 miliardi di euro.

Cosa potrebbe cambiare?

L’indagine della Commissione Europea potrebbe portare a nuove regole e restrizioni per queste società, con l’obiettivo di rendere il mercato digitale più equo e aperto alla concorrenza. Se dovessero emergere pratiche scorrette, Bruxelles potrebbe imporre sanzioni o obbligare le aziende a modificare il loro modo di operare all’interno dell’Unione Europea.

Il Digital Markets Act segna un passo importante nella regolamentazione del settore tecnologico, cercando di bilanciare l’innovazione con la tutela dei consumatori e delle imprese più piccole. Ora resta da vedere come i giganti del web risponderanno a questa stretta regolatoria.

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