domenica, Maggio 19, 2024

Mafia, blitz contro clan palermitano: 18 misure cautelari. Il boss tradito da una telefonata con la compagna

Nuovo colpo alla mafia palermitana.

Il gip ha disposto 18 misure cautelari nei confronti di boss, gregari ed estorsori del clan di Resuttana. L’indagine, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Marzia Sabella, ha disarticolato uno dei più ricchi mandamenti del capoluogo siciliano. “Hanno una città nelle mani”, dicevano alcuni uomini d’onore intercettati, riferendosi ai vertici della cosca. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, detenzione illegale di armi, violazione dell’obbligo della sorveglianza speciale. Per 16 di loro è stato disposto il carcere, per due i domiciliari. Tra gli arrestati, Settimo D’Arpa è stato tradito da una conversazione telefonica intercettata. L’uomo parla con la sua compagna e lei, nonostante l’altro la inviti a smettere, rivela chiaramente la sua appartenenza a Cosa Nostra. “Te lo dico – dice lei -, fai lo scaltro, perché non chiami a tutti i mafiosi che hai… te lo dico davanti a tutti”. E lui tenta di difendersi: “Io non ne ho mafiosi. Io non conosco nessuno di ‘sti mafiosi”.  Ma la compagna non si ferma e dice: “Te lo giuro su dio, che se io ti vedo io ‘l’ho lasciato perché domandava il pizzo’, ti giuro che lo faccio”. “Ma te ne accorgi delle cose che dici al telefono?” replica allora preoccupato D’Arpa. “Sì, perché la verità… è la verità”, insiste la donna. La discussione va avanti in un’altra telefonata. “Non siamo in via Sciuti, non siamo in via Notarbartolo che facevi spaventare i commercianti. Qua stai parlando con una persona”, dice lei senza mezzi termini. E riprende: “Capito? Con una donna. Sì, stai parlando con una donna, non stai parlando con un commerciante che vuoi intimorire le persone, perché sapete fare solo questo…”. E lui: “Io? Ti sto pure bloccando nelle telefonate e messaggi. Ciao, buona notte”. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla esprime “grande soddisfazione e ringraziamento alla Squadra mobile e allo Sco per l’operazione che ha disarticolato il mandamento mafioso di Resuttana”. E commenta: “L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, alla quale va la mia gratitudine, spezza il legame di Cosa Nostra in questo quartiere con una fetta di imprenditoria e dà un duro colpo all’influenza estorsiva esercitata sulle attività commerciali”. 

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