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domenica, Giugno 16, 2024

Salario minimo, in Italia 4,6 milioni di lavoratori sotto i 9 euro all’ora

Il dibattito sul salario minimo sembra destinato a tener banco ancora per molto: tutte le opposizioni unite – eccetto Italia Viva – continuano a far pressing sul governo per introdurre una paga oraria minima di 9 euro lordi. Ma quanti sono i lavoratori italiani che oggi percepiscono un compenso orario più basso? E cosa prevede nello specifico la proposta di legge presentata lo scorso 4 luglio? Di questo si è discusso nell’ultima puntata di Numeri, programma di approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 10 luglio. Secondo dati Inps, gli italiani che al momento guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora – se nel calcolo non si includono anche il Tfr e la 13esima – sono 4,6 milioni. Se invece si conteggiano anche il Trattamento di fine rapporto e la 13esima, la cifra scende a 1,9 milioni di persone. Andando a leggere l’articolo 2 della proposta di legge depositata alla Camera dei Deputati, si vede però come il testo faccia riferimento al “trattamento economico minimo orario previsto dai CCNL”. Questo significa che la paga oraria sarebbe in realtà superiore ai 9 euro all’ora, perché – nel caso di lavoratori dipendenti – bisognerebbe appunto aggiungere al conto anche Tfr e 13esima. I minimi tabellari più diffusi nei contratti collettivi nazionali in vigore, citando dati ADAPT, fanno però capire perché la questione sia considerata così importante dalle forze politiche di opposizione. Soltanto nei settori della chimico-farmaceutica, della meccanica, dell’alimentare e della Grande distribuzione si superano i 9 euro. In tutti gli altri si è al di sotto di questa soglia (a eccezione di logistica e commercio che più o meno la raggiungono). In ogni caso, se la proposta delle opposizioni diventasse legge, per questo milione e 900mila italiani (considerando dei lavoratori a tempo pieno) significherebbe vedere il proprio stipendio arrivare a 1550 euro lordi al mese, circa 1300 euro netti. Diversi esponenti della maggioranza hanno detto che, più che sul salario minimo legale, sarebbe meglio spingere sul taglio del cuneo fiscale e abbassare così il costo del lavoro. Per farlo bisogna però trovare i fondi, anche perché serviranno molte risorse per confermare i tagli fiscali già in vigore. Tuttavia, guardando alla differenza tra netto e lordo rispetto a dieci anni fa, chi ha stipendi bassi paga già meno di un tempo. Non è detto quindi che si potrà ancora intervenire più di tanto. Tra chi si dice contrario alla proposta di un salario minimo fissato per legge, c’è chi pensa che in questo modo si andrebbe in realtà a creare una situazione per cui in molti casi non si salirebbe più al di sopra di questa cifra. Ma l’esperienza di altri Paesi ci insegna che la paga minima oraria, per quanto stabilita da una normativa, non sia un dogma insuperabile: in Germania, ad esempio, si è passati dagli 8,25 euro del 2015 ai 12 di oggi (con la prospettiva di arrivare a 12,82 euro nel 2025).

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