
Ci sono ancora tanti interrogativi sui bambini annegati a Manfredonia. Daniel e Stefan, fratelli di 6 e 7 anni, sono annegati una vasca di raccolta acqua piovana per l’irrigazione. Per raggiungere l’invaso, potrebbero aver usato un foro nella rete metallica che recinta per sicurezza la struttura. Ed è su questa apertura che gli inquirenti concentrano l’attenzione: chi ha aperto questo varco e soprattutto perché? Serviva solo per andare ad attingere l’acqua oppure è stato fatto per permettere ai bimbi l’uso della vasca come gioco? Lo zio delle vittime precisa: “Sapevano che era pericoloso, non era una piscina”. Tutta la comunità di Manfredonia ha dato l’ultimo saluto alle piccole vittime di questa tragedia: momenti di ansia per la mamma dei piccoli che ha avuto un malore in chiesa. Il proprietario dell’azienda agricola è accusato di omessa custodia e vigilanza dei luoghi dai quali si accede allo specchio d’acqua. In pratica non avrebbe vigilato sullo stato della proprietà e della recinzione del vascone. Intorno al bacino artificiale vi è una recinzione ma in un punto vi è un buco. La cerimonia funebre era prevista per le 16, ma è iniziata in ritardo per lo stato di salute della giovane madre dei piccoli, colta da un malore in chiesa. La messa è stata officiata dal vescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo padre Franco Moscone. Nella Cattedrale presenti le autorità civili e militari della provincia di Foggia, tra cui il sindaco di Manfredonia Gianni Rotice, che ha proclamato il lutto cittadino. Il vascone della morte si trova a pochi metri dal casolare dove i genitori di Daniel e Stefan vivono e lavorano, regolarmente, come braccianti agricoli nelle campagne tra Manfredonia e Zapponeta, in località Fonterosa. Il vascone è recintato, una barriera alta più di un metro che però ha un accesso non autorizzato, un buco. Ed è qui che i due bimbi sono passati per raggiungere l’invaso e trovare la morte. La famiglia dei due bimbi vive a pochi metri dal vascone, un casolare composto da tre edifici. Sono anni che la famiglia rumena si è stabilita lì. I genitori di Daniel e Stefan hanno altre due figlie, una adolescente e l’ultima nata pochi mesi fa. Una famiglia perfettamente integrata nella comunità di Manfredonia tanto che i servizi sociali non sono mai dovuti intervenire. Una situazione modesta ma non emergenziale o di degrado, come è invece facile trovarle nelle campagne foggiane.






