
Secondo l’ Unicef almeno 289 bambini sono morti o scomparsi quest’anno cercando di attraversare la pericolosa rotta migratoria del Mediterraneo centrale dal Nord Africa all’Europa.Vale a dire circa 11 bambini che ogni settimana muoiono o spariscono mentre sono in cerca di sicurezza, pace e migliori opportunità. Dal 2018, l’Unicef stima che circa 1.500 bambini siano morti o dispersi mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo. Questo numero corrisponde a 1 su 5 delle 8.274 persone morte o disperse lungo la rotta, secondo i dati del Progetto Migranti Scomparsi dell’Oim. L’agenzia europea Frontex ha riferito che in 6 mesi gli arrivi sono aumentati del 140%. I numeri riportati all’interno del rapporto dell’Unicef potrebbero essere sottostimati. Molti naufragi durante la traversata del Mediterraneo centrale non lasciano sopravvissuti o non vengono registrati, rendendo praticamente impossibile verificare il dato reale di bambini morti, probabilmente molto più alto. Negli ultimi mesi, i giovanissimi migranti sono stati tra coloro che hanno perso la vita su questa rotta, su altre tratte attraverso il Mediterraneo e su quella atlantica dall’Africa occidentale. “Nel tentativo di trovare sicurezza, ricongiungersi con la famiglia e cercare un futuro più speranzoso, troppi bambini si imbarcano sulle coste del Mediterraneo, perdendo poi la vita o risultando dispersi durante il viaggio”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Unicef Catherine Russell. “Questo è un chiaro segnale che bisogna fare di più per creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo, rafforzando al contempo le azioni per salvare vite in mare. In definitiva, bisogna fare molto di più per affrontare le cause alla radice che portano in primo luogo i bambini a rischiare la vita”, ha poi aggiunto. Dall’inizio dell’anno a oggi, sono arrivate nel nostro Paese via mare oltre 72 mila persone, tra cui oltre 7.000 minori stranieri non accompagnati. Tra il 26 e il 27 luglio Nicola Dell’Arciprete (Coordinatore in Italia dell’Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale) e Paolo Rozera (Direttore Generale del Comitato Italiano per l’Unicef- Fondazione Onlus) realizzeranno una missione congiunta a Lampedusa per la verifica dei bisogni dei migranti in arrivo e delle attività in corso. L’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex stima che gli arrivi nel Mediterraneo centrale siano aumentati del 140% negli ultimi sei mesi. Su tutte le altre rotte migratorie, invece, hanno registrato un calo rispetto all’anno precedente, che va dal -6% sul Mediterraneo occidentale al -34% sulla rotta del Mediterraneo orientale. “Dopo un calo a maggio – si legge nel bollettino – i contrabbandieri hanno intensificato le loro attività, provocando un aumento dell’85% degli arrivi nel Mediterraneo centrale a giugno”.
L’aumento della pressione migratoria potrebbe non fermarsi nei prossimi mesi. I contrabbandieri, infatti, offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali. Ma le traversate in mare rimangono estremamente pericolose.






