giovedì, Maggio 9, 2024

Figliuolo: “Dare a chi realmente ha danni. Se serve chiederemo altre risorse”

Focus sul dissesto idrogeologico, presenza sul campo e una gestione “ordinata e corretta” delle risorse. Il commissario straordinario alla ricostruzione in Emilia Romagna, Francesco Paolo Figliuolo, in audizione oggi alla commissione Ambiente, ha annunciato i suoi piani per la regione colpita dalle alluvioni. “Il primo focus va sul dissesto idrogeologico sul quale stiamo già lavorando – ha detto – La prima cosa che farò, non appena avrò le risorse e dopo aver fatto la ricognizione, sarà erogare i fondi partendo dai Comuni più piccoli e più esposti”. Ha spiegato che pur “riducendo le lungaggini burocratiche” ci sarà allo stesso tempo “sicuramente, con attenzione particolare, una gestione ordinata e corretta delle risorse” e che sarà costantemente presente sul territorio con i tecnici: il 19 luglio a Forlì, il 1 agosto a Bologna. “Ma i miei giri non si fermeranno qui, poi ci saranno giri di verifiche e di controllo – ha assicurato – lavoreremo con tutti i tecnici e coinvolgendo i territori. Si deve fare un lavoro in maniera scientifica tenendo conto che i vecchi paradigmi potrebbero non essere quelli attuali, dal momento che di certi fenomeni, di cui discutiamo adesso, non c’è neanche una statistica”. “Bisogna fare tutto in maniera veloce, non affrettata, ma fare bene: essere sicuri di dare a chi effettivamente ha avuto il danno. Io vengo dalla Basilicata e purtroppo nel terremoto che colpì negli anni ’80 la Basilicata e l’Irpinia si assistette e fenomeni che qui sicuramente non capiteranno, però ritengo che a tutti i livelli un minimo di controlli veloci informatizzati vanno comunque fatti perché io, e voi parlamentari me lo insegnate, abbiamo il dovere morale e cogente di dare a chi ha patito i danni”, ha aggiunto. Per l’emergenza alluvione, alla struttura commissariale sono affidati un miliardo e 28 milioni per il 2023, 750 milioni per il 2024 e 841 per il 2025. Ma se serviranno ulteriori risorse “chiederemo di integrare”, ha detto ancora Figliuolo, che ha messo in fila tutti i numeri degli eventi alluvionali di maggio, che hanno colpito un’area “estremamente vasta” toccando sette province, 1.600 chilometri quadri. I due eventi alluvionali sono stati “entrambi straordinari”, con precipitazioni da quattro miliardi di metri cubi acqua, considerati “di portata eccezionale se si considera che la regione consuma in un anno 1,4 miliardi di metri cubi d’acqua per uso civile, industriale e irriguo”. C’è stata, ha detto a ncora il commissario, l’esondazione contemporanea di 23 corsi d’acqua che hanno allagato campi e città. Dai dati del report di Ispra e da quanto rappresentato dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in audizione il 21 giugno scorso, risulta che ci sono state, oltre alle 17 vittime e i 23.000 sfollati, decine di migliaia di edifici invasi da acqua e fango, migliaia di imprese agricole e produttive colpite, 772 strade interrotte, 1.105 frane in 83 comuni. Anche nelle Marche e in Toscana, ricorda Figliuolo, si contano strade interrotte, allagamenti e danni. “Nei colloqui preliminari avviati dalla struttura con la regione ho constatato il grande impegno e lo sforzo per definire un piano integrato di gestione eccezionale dei rifiuti urbani, dei quali si conta di smaltire oltre 150mila tonnellate entro metà settembre prossimo. Supporterò appieno la regione nella soluzione delle tematiche più spinose connesse al trattamento delle macerie e dei fanghi affinché la loro gestione non aggravi la tenuta generale delsistema. A breve individuerò nei presidenti di regione i subcommissari con i quali lavoreremo conducendo i necessari approfondimenti”, ha detto Figliuolo alla commissione Ambiente. Focus sul dissesto idrogeologico, presenza sul campo e una gestione “ordinata e corretta” delle risorse. Il commissario straordinario alla ricostruzione in Emilia Romagna, Francesco Paolo Figliuolo, in audizione oggi alla commissione Ambiente, ha annunciato i suoi piani per la regione colpita dalle alluvioni. “Il primo focus va sul dissesto idrogeologico sul quale stiamo già lavorando – ha detto – La prima cosa che farò, non appena avrò le risorse e dopo aver fatto la ricognizione, sarà erogare i fondi partendo dai Comuni più piccoli e più esposti”. Ha spiegato che pur “riducendo le lungaggini burocratiche” ci sarà allo stesso tempo “sicuramente, con attenzione particolare, una gestione ordinata e corretta delle risorse” e che sarà costantemente presente sul territorio con i tecnici: il 19 luglio a Forlì, il 1 agosto a Bologna. “Ma i miei giri non si fermeranno qui, poi ci saranno giri di verifiche e di controllo – ha assicurato – lavoreremo con tutti i tecnici e coinvolgendo i territori. Si deve fare un lavoro in maniera scientifica tenendo conto che i vecchi paradigmi potrebbero non essere quelli attuali, dal momento che di certi fenomeni, di cui discutiamo adesso, non c’è neanche una statistica”. “Bisogna fare tutto in maniera veloce, non affrettata, ma fare bene: essere sicuri di dare a chi effettivamente ha avuto il danno. Io vengo dalla Basilicata e purtroppo nel terremoto che colpì negli anni ’80 la Basilicata e l’Irpinia si assistette e fenomeni che qui sicuramente non capiteranno, però ritengo che a tutti i livelli un minimo di controlli veloci informatizzati vanno comunque fatti perché io, e voi parlamentari me lo insegnate, abbiamo il dovere morale e cogente di dare a chi ha patito i danni”, ha aggiunto. Per l’emergenza alluvione, alla struttura commissariale sono affidati un miliardo e 28 milioni per il 2023, 750 milioni per il 2024 e 841 per il 2025. Ma se serviranno ulteriori risorse “chiederemo di integrare”, ha detto ancora Figliuolo, che ha messo in fila tutti i numeri degli eventi alluvionali di maggio, che hanno colpito un’area “estremamente vasta” toccando sette province, 1.600 chilometri quadri. I due eventi alluvionali sono stati “entrambi straordinari”, con precipitazioni da quattro miliardi di metri cubi acqua, considerati “di portata eccezionale se si considera che la regione consuma in un anno 1,4 miliardi di metri cubi d’acqua per uso civile, industriale e irriguo”. C’è stata, ha detto a ncora il commissario, l’esondazione contemporanea di 23 corsi d’acqua che hanno allagato campi e città.  Dai dati del report di Ispra e da quanto rappresentato dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in audizione il 21 giugno scorso, risulta che ci sono state, oltre alle 17 vittime e i 23.000 sfollati, decine di migliaia di edifici invasi da acqua e fango, migliaia di imprese agricole e produttive colpite, 772 strade interrotte, 1.105 frane in 83 comuni. Anche nelle Marche e in Toscana, ricorda Figliuolo, si contano strade interrotte, allagamenti e danni. “Nei colloqui preliminari avviati dalla struttura con la regione ho constatato il grande impegno e lo sforzo per definire un piano integrato di gestione eccezionale dei rifiuti urbani, dei quali si conta di smaltire oltre 150mila tonnellate entro metà settembre prossimo. Supporterò appieno la regione nella soluzione delle tematiche più spinose connesse al trattamento delle macerie e dei fanghi affinché la loro gestione non aggravi la tenuta generale delsistema. A breve individuerò nei presidenti di regione i subcommissari con i quali lavoreremo conducendo i necessari approfondimenti”, ha detto Figliuolo alla commissione Ambiente.  “Serve una messa in sicurezza iniziale, per cui ad ottobre con le nuove piogge ci sia un minimo di garanzia. Poi l’apertura delle scuole è uno dei pensieri primari, non averle aperte implicherebbe tragedie di tutti i tipi. Dopodiché parliamo di quella che sarà laricostruzione: coinvolgeremo i territori, gli esperti e anche ilmondo accademico”. Così il commissario straordinario alla ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia Romagna, Francesco Paolo Figliuolo, in audizione alla commissione Ambiente.  “Tutti i lavori di ricostruzione delle zone colpite dalla violenta ondata di maltempo dello scorso maggio saranno avviati nella necessaria cornice di sicurezza perseguendo prioritari obiettivi di incolumità pubblica e messa in sicurezza del  territorio. Saranno salvaguardate le peculiarità architettoniche, storiche e paesaggistiche di ogni località, ricercando nel complesso un’architettura ecosostenibile a tutela del preziosissimo patrimonio  ambientale di ogni regione”.

Articoli correlati

Ultimi articoli