venerdì, Maggio 3, 2024

Cgia: nel 2022 oltre 14mila denunce per reati fiscali. Al Sud si evade di più

Nel 2022 sono state denunciate per violazioni penali tributarie 14.045 persone, di cui 290 arrestate. In sostanza, il 2% dei soggetti denunciati è finito in carcere. Lo segnala l’Ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati della Corte dei conti sull’attività di controllo effettuata dalla guardia di finanza. Per l’associazione di Mestre, l’evasione è comunque in calo, anche grazie a una leggera flessione della pressione fiscale. Dal 2011, spiega la Cgia, emerge come il numero assoluto dei denunciati sia rimasto sostanzialmente stabile, mentre gli arresti – dopo il minimo storico toccato nel 2016 (99) – hanno raggiunto il picco massimo nel 2021 (411) per poi scendere di 121 casi nel 2022 (290). Se si prende invece in esame l’incidenza degli arrestati sul totale dei denunciati, la percentuale è salita dallo 0,9% del 2016 al 3% del 2020 e 2021. Ora è diminuita, scendendo di un punto nel 2022 (2%). Come detto, per la Cgia l’evasione è in calo. Anche grazie a una leggera flessione della pressione fiscale, nel 2022 sono stati recuperati oltre 20 miliardi dalla lotta all’evasione. Tra il 2015 e il 2020, le imposte evase in Italia sono scese di 16,3 miliardi di euro. Sebbene il 2020 sia stato un anno particolare a causa della pandemia di Covid, il tax gap stimato dal ministero dell’Economia è sceso a 89,8 miliardi di euro, di cui 78,9 sono ascrivibili al mancato gettito tributario e gli altri 10,8 miliardi all’evasione contributiva. Guardando alla mappa dell’evasione, prosegue la Cgia, emerge un forte divario tra Nord e Sud. Nel 2020, ultimo dato disponibile, il peso dell’economia non osservata sul valore aggiunto nazionale era all’11,6%, pari a 174,6 miliardi di euro. Di quest’ultimo importo, l’economia sommersa era pari a 157,4 miliardi e le attività illegali a 17,3 miliardi. L’evasione fiscale e contributiva si aggirava invece intorno ai 90 miliardi di euro, di cui 78,9 imputabili all’evasione tributaria e 10,8 all’evasione contributiva. In sostanza, sottolinea la Cgia, è come se a ogni 100 euro di gettito incassato dal fisco, ne venissero comunque evasi 13,2. Se la stessa simulazione viene riprodotta a livello regionale, la situazione più critica è proprio nel Mezzogiorno: nella classifica di euro evasi ogni 100 euro incassati, in Calabria gli evasori trattengono 21,3 euro, in Campania 20 e in Puglia 19,2. Si tratta di cifre doppie rispetto ai 10,6 euro che si registrano in Friuli Venezia Giulia, ai 10,2 euro nella provincia autonoma di Trento e ai 9,5 euro in Lombardia. La più “fedele” al fisco è la provincia autonoma di Bolzano, che presenta un’evasione di 9,3 euro ogni 100 incassati.

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