
Saviano non è in palinsesto” alla Rai. Lo ha confermato in un’intervista a Il Messaggero, l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio. Quando il giornalista gli fa osservare che Pd e M5S insorgeranno per l’assenza di Saviano dagli schermi dell’azienda pubblica, il numero uno di Viale Mazzini ribadisce che si tratta di una “scelta aziendale non politica”. Sergio spiega anche che la Rai è la ”casa del pluralismo” ed è anche per questo che sono stati nominati molti vicedirettori alle testate giornalistiche. ”Perché siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. E le dico di più, abbiamo anche invertito le proporzioni di genere con una presenza femminile di qualità che è del 60 % per quanto riguarda i vicedirettori”. Il Piano industriale “che stiamo varando”, prevede “importanti investimenti su Roma”, ma non solo. “Al centro del progetto aziendale – dice Sergio- ci sono Napoli, Torino, Milano e le sedi regionali”, con particolare riferimento “all’occupazione dei giovani”. La più grande azienda culturale del Paese si evolverà “in digital media company e i giovani sanno maneggiare benissimo il linguaggio digitale ” e per questo la Rai, promette Sergio, aprirà “le porte al lavoro dei giovani”.






