martedì, Maggio 14, 2024

Clima, Save The Children: “Quasi due milioni di bambini sfollati nell’Africa subsahariana per i disastri ambientali”

Nell’Africa subsahariana il numero di bambini sfollati a causa dei disastri indotti dalla crisi climatica è quasi raddoppiato rispetto al 2022. Lo riferisce Save The Children. Infatti, alla fine dello scorso anno erano almeno 1,85 milioni i minori che hanno abbandonato le loro case a causa degli shock climatici, rispetto al milione del 2021. Il numero più alto di persone sfollate è stato registrato in Nigeria, Paese più colpito da disastri meteorologici. Secondo l’organizzazione, queste cifre “mettono a nudo la dura realtà, secondo la quale i diritti dei bambini in tutta la regione sono messi a rischio, a un ritmo allarmante”. Alla fine del 2022, almeno 854.000 persone, tra le quali si stima ci siano 427.000 bambini, sono rimaste sfollate a causa delle inondazioni nello Stato di Borno e in altre parti della Nigeria. In Somalia cinque stagioni delle piogge mancate hanno portato il Paese al secondo posto per numero di sfollati interni, con 1,1 milioni di persone. Nel corso del 2022, in tutta l’Africa sub-sahariana il numero di spostamenti interni causati dai disastri climatici è stato anche tre volte superiore all’anno precedente, con 7,4 milioni di nuovi spostamenti nel 2022 rispetto ai 2,6 milioni del 2021. Si tratta del più alto numero annuale mai registrato nella regione, dovuto agli impatti del maltempo estremo e all’esaurimento sia della resilienza del territorio che dei meccanismi di adattamento delle comunità. Secondo Save the Children, con l’affermarsi del modello climatico El Niño, che provoca eventi meteorologici ancora più estremi e fa aumentare ulteriormente le temperature globali, è probabile che quest’anno il numero di bambini sfollati sia destinata ad aumentare ulteriormente. Nel Corno d’Africa, El Niño è storicamente associato a precipitazioni superiori alla media durante la stagione delle piogge da ottobre a dicembre. Come è stato dimostrato dalle alluvioni degli ultimi mesi, il terreno arido dopo quasi tre anni di siccità non è in grado di assorbire l’acqua e il rischio di ulteriori inondazioni, sfollamenti, carenze alimentari e malattie è molto alto. In Nigeria e in tutta la regione, molti bambini sono terrorizzati. Si aggrappano alla sopravvivenza passando da un evento meteorologico estremo all’altro, incerti se le piogge fuori stagione siano una benedizione per i raccolti in crisi o se spazzeranno via le loro case. “I bambini non hanno fatto nulla per causare questa crisi e hanno bisogno che la Comunità internazionale mantenga gli impegni finanziari climatici, comprese le risorse per misure di adattamento per far fronte a perdite e danni”, ha dichiarato Vishna Shah, direttore dell’Ufficio regionale di Save the Children per l’Africa occidentale e centrale. “Perdere la casa per loro significa perdere quasi tutto: l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, al cibo e alla sicurezza. Perdono anche gli elementi fondamentali per la stabilità e il benessere mentale ed emotivo, come il senso di routine, gli amici e il diritto al gioco”, ha dichiarato Kijala Shako, responsabile dell’Ufficio regionale di Save the Children per l’Africa orientale e meridionale. 

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