domenica, Maggio 5, 2024

Migranti, Tajani: “La diplomazia non fallisce mai, gli slogan non servono a nulla”

Per affrontare il problema “epocale” dell’immigrazione la soluzione è la diplomazia. Ne è convinto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che in un’intervista a Quotidiano Nazionale afferma: “La diplomazia non fallisce mai. Gli slogan non servono a nulla, bisogna conoscere i fatti. E i fatti ci dicono che l’Africa è una polveriera: dalla Guinea alla Somalia buona parte di questo continente è in subbuglio”. Il ministro ricorda poi le recenti catastrofi che hanno colpito Libia e Marocco: “Di fronte alla disperazione, non ci sono muri o barriere che tengono. Occorre invece affrontare il problema alla radice per fermare periodiche ondate di migranti che non siamo in grado di sopportare. Serve una strategia europea, mondiale. È necessario anche l’intervento dell’Onu”. Un intervento che, secondo Tajani dovrebbe essere “un sostegno economico, politico, di presenza, aiutare a combattere il cambiamento climatico. È chiaro che non penso all’intervento di truppe: per affrontare il problema dell’immigrazione serve realismo”. Preoccupa anche la situazione, ancora precaria, del memorandum d’Intesa firmato a luglio con il presidente della Tunisia: “L’Europa deve accelerare l’applicazione del Memorandum ma è colpa anche della sinistra che cerca di mettere i bastoni tra le ruote. È inammissibile che al Parlamento europeo blocchino l’accordo firmato da Ursula von der Leyen, utile a fermare i flussi migratori. Anche a Bruxelles ci deve essere coerenza. La questione è seria e non può essere presa sottogamba né possiamo fare demagogia o dichiarare guerra all’Africa” spiega il vicepremier che per il momento esclude interventi militari “non è un’operazione di polizia che risolve il problema” dice. Per le prossime elezioni europee, Tajani si augura “Una maggioranza fatta da liberali, popolari e conservatori. Quella che mi ha eletto alla presidenza del Parlamento europeo” ma parla anche dei prossimi scogli che il governo dovrà affrontare, come la legge di bilancio con risorse limitate: “L’inflazione non l’abbiamo provocata noi, ma la guerra. Noi vogliamo mantenere il taglio del cuneo, ridurre le tasse su tredicesime e premi di produzione, nonché sugli straordinari di medici e infermieri. Sono categorie indispensabili per tagliare le liste d’attesa, devono essere incentivati a fare gli straordinari”.

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