sabato, Settembre 23, 2023

L’Anac striglia il Policlinico: “20 anni persi per la ristrutturazione”

“Un progetto di ristrutturazione che va avanti dal 2000 con uno stanziamento di oltre 241 milioni di euro e che in ventitré anni non ha visto il concreto avvio di alcun lavoro, ma solo il pagamento di parcelle per comitati, piani e consulenze”. Sono critiche dure quelle formulate dall’Anac (l’Autorità nazionale Anticorruzione) nei confronti del Policlinico Umberto I di Roma. Un parere contenuto nella delibera n. 396 del 6 settembre 2023, al termine di un’istruttoria durata un anno. Criticità “clamorose”. Costi lievitati all’infinito – rileva l’Anac – per un progetto già finanziato nel 1998 senza nel frattempo aver fatto nulla. Fondi, in origine previsti per la ristrutturazione di tutti i 46 edifici che compongono il complesso ospedaliero, oggi appena sufficienti per la ristrutturazione di 17 edifici. Lo stato della ristrutturazione – evidenzia l’Anac – è caratterizzato da un “inerzia delle amministrazioni coinvolte”: criticità clamorose che pongono il loro operato “in generale contrasto con i principi di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione, nonché con i principi sanciti dal Codice degli Appalti”. Ora le cose rischiano di aggravarsi perché il progetto di miglioramento strutturale e messa in sicurezza del Policlinico Umberto I è stato inserito nel Pnrr. Sono previsti fondi aggiuntivi per 30 milioni all’interno del Piano di Ripresa e Resilienza, che richiedono però di essere spesi entro il 2026 realizzando le opere promesse, e che rischiano di essere persi se non verranno messe in atto tutte le procedure di gara e d’appalto necessarie. Per questo Anac ha richiamato, tra le altre cose, l’Azienda ospedaliera Universitaria al “rispetto dei tempi previsti dal cronoprogramma degli interventi finanziati con fondi Pnrr”. L’Azienda ospedaliera e la Regione Lazio hanno ora quattro mesi di tempo per indicare ad Anac come intendano risolvere tutte le problematiche sollevate “con particolare riferimento all’ottimale utilizzo dei fondi residui e ai primi interventi da porre in essere per il rispetto del cronoprogramma al tempo presentato dall’Azienda ospedaliera”.

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