venerdì, Maggio 24, 2024

Meloni, il discorso all’Onu: “Non potete girarvi dall’altra parte, guerra globale ai trafficanti”

Migranti e Africa: Giorgia Meloni alza la voce sui temi più urgenti e importanti per l’Italia all’Assemblea generale dell’Onu, convocata a New York dal presidente di turno albanese Edi Rama. “Davvero un’organizzazione come questa, che afferma nel suo atto fondativo ‘la fede nella dignità e nel valore della persona umana’, può voltarsi dall’altra parte di fronte a questo scempio?”, afferma il presidente del Consiglio nel suo discorso all’Assemblea. La premier lancia poi l’appello ad agire “tutti insieme” per contrastare i “trafficanti di esseri umani”. La difesa delle Nazioni, delle identità, delle patrie, l’uso della ragione e non della forza, come chiavi per affrontare “insieme” le sfide di un’epoca “complessa”, tornando allo spirito dell’Onu delle origini. Non solo per la guerra in Ucraina, di fronte alla quale l’Italia “ha scelto da che parte stare”. Ma soprattutto per governare le migrazioni, un tema che coinvolge tutti. E’ l’appello che lancia la presidente del Consiglio nel suo primo discorso al Palazzo di Vetro, che chiude la missione americana. La premier si dice convinta che sia dovere dell’Onu “rifiutare ogni ipocrisia sul tema e dichiarare una guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani. Per farlo dobbiamo lavorare insieme a ogni livello, e l’Italia intende essere in prima fila su questo fronte. Un certo approccio ipocrita in tema di immigrazione ha fatto arricchire a dismisura questa gente. Noi vogliamo combattere la mafia in tutte le sue forme, e combatteremo anche questa. Deve essere un obiettivo che ci unisce tutti”. In Africa “c’è stato spesso un approccio predatorio, ma adesso occorre invertire la rotta”, spiega l’inquilina di Palazzo Chigi. L’Africa “non è un continente povero. È al contrario un continente ricco di risorse strategiche. Detiene la metà di quelle minerarie del mondo, tra cui abbondanti terre rare, e il 60% delle terre coltivabili, spesso inutilizzate. L’Africa non è un continente povero, ma è stato spesso ed è ancora un continente sfruttato. Troppo spesso gli interventi delle nazioni straniere nel continente non sono stati rispettosi delle realtà locali. Spesso l’approccio è stato predatorio, e ciononostante perfino paternalistico. Occorre invertire la rotta”. “L’Italia – continua – vuole contribuire a creare un modello di cooperazione, capace di collaborare con le nazioni africane affinché possano crescere e prosperare grazie alle risorse che possiedono. Una cooperazione da pari a pari, perché l’Africa non ha bisogno di carità, ma di essere messa in condizioni di competere ad armi pari, di investimenti strategici che leghino i destini delle nazioni con progetti reciprocamente vantaggiosi. E così offrire un’alternativa seria al fenomeno della migrazione di massa, un’alternativa fatta di lavoro, formazione, opportunità nelle nazioni di provenienza, e percorsi di migrazione legale e concordata e dunque anche integrabile”. L”Italia sostiene la necessità di una riforma del Consiglio di Sicurezza che lo renda “più rappresentativo, trasparente ed efficace”. L’idea della Meloni è quella di un’assemblea “che garantisca una distribuzione geografica dei seggi più equa e rafforzi anche la rappresentanza regionale. Che esca dall’assetto cristallizzato all’esito di un conflitto che si è concluso ottant’anni fa, in un altro secolo, un altro millennio, per dare a tutti la possibilità di dimostrare il proprio valore nel presente”. L’altra sfida, che sarà tra i temi al centro del G7 a guida italiana, è quella dell’intelligenza artificiale che rischia di avere effetti “devastanti” sul lavoro e non può essere “una zona franca”. Bisogna, dice Meloni, “dare un’etica agli algoritmi”. Non bisogna dimenticare, dice in sintesi chiudendo il suo intervento, quello che proprio all’Onu aveva indicato Papa Giovanni Paolo II, “cioè che l’attività politica, nazionale e internazionale, viene “dall’uomo”, si esercita “attraverso l’uomo” ed è “per l’uomo”. La premier non è andata al tradizionale ricevimento di Joe Biden ma ha portato lo staff e la figlia Ginevra in una nota pizzeria di Manhattan. E non ha parlato al Consiglio di Sicurezza. Era impegnata, spiega Palazzo Chigi, in una girandola di incontri bilaterali quasi tutti concentrati sull’Africa. Lo staff della Meloni precisa che, dopo aver assistito alla prima parte dello storico dibattito (presenti Volodymyr Zelensky e Serghei Lavrov), nei corridoi del Palazzo dell’Onu la premier ha avuto occasione di parlare con il presidente ucraino. Poi l’incontro con il segretario Antonio Guterres.

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