martedì, Maggio 7, 2024

Matteo Messina Denaro, tumulazione blindata al cimitero di Castelvetrano

Le esequie di Matteo Messina Denaro, il boss morto nel reparto detenuti dell’ospedale dell’Aquila, si sono svolte in forma strettamente privata. La salma dell’ex capomafia latitante è arrivata al cimitero di Castelvetrano (Trapani) intorno alle 8 del mattino. Il carro funebre, partito nella serata di martedì dall’Abruzzo, è giunto al camposanto da strade laterali, senza passare dal centro città, scortato dalla polizia. Dietro tre auto di parenti. Il questore di Trapani Salvatore La Rosa ha vietato i funerali pubblici. Fotografi e giornalisti, assiepati, sono stati tenuti a distanza dalle forze dell’ordine, disposte a presidiare l’ingresso del cimitero. Le prime ad arrivare sono state le sorelle del boss, Bice e Giovanna, insieme alla nipote Lorenza Guttadauro, l’avvocato di famiglia che ha svolto la funzione di tutore mentre lo zio era in ospedale e che ha curato tutti gli aspetti burocratici legati al trasferimento della salma da L’Aquila. Tra i parenti anche il cognato dell’ex capomafia, Vincenzo Panicola, marito della sorella Patrizia, che è in carcere così come l’altra sorella Rosalia. Presente anche il fratello Salvatore che vive a Campobello di Mazara, il paese dove il latitante aveva trovato rifugio prima della cattura avvenuta il 16 gennaio a Palermo. Ai funerali ha preso parte anche Lorenza, la figlia dell’ex super capomafia, che Denato ha incontrato per la prima volta in carcere e che ha voluto riconoscere. “Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato”, aveva scritto Denaro in un pizzino, ritrovato dai carabinieri del Ros nel covo di Campobello, il giorno dell’arresto.

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