martedì, Maggio 21, 2024

Migranti: la Meloni a Malta cerca sponde nel Mediterraneo

Mentre a Bruxelles si tenta faticosamente di stringere un nuovo patto per i migranti, che superi gli accordi di Dublino, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni vola a Malta per la riunione del Med9 – il coordinamento dei Paesi dell’UE che si affacciano sul Mediterraneo: oltre all’Italia sono Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Slovenia, Croazia e la padrona di casa, Malta. È la “sponda sud” dell’Europa, più vicina degli altri al fenomeno delle migrazioni epocali che dall’Africa e dall’Asia si spostano verso il nostro continente lungo rotte che spesso attraversano proprio il Mediterraneo. Per questo la premier italiana sul tema cerca un’intesa tra i capi di Stato e di governo che prenderanno parte al summit, alla presenza della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Meloni ha inviato una lettera agli altri leader per chiedere una posizione “comune” e “coesa” sul dossier migranti in vista dei prossimi appuntamenti europei, il Consiglio informale di Granada del 6 ottobre e quello formale a Bruxelles il 26 e 27. Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen si incontreranno a margine del vertice per discutere l’attuazione del piano in 10 punti presentato dal presidente della Commissione europea per consentire alla Ue di affrontare la sfida della migrazione. Un piano su cui insiste anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “I 10 punti di Ursula von der Leyen sono quelli dai quali partire per individuare determinazioni comuni a livello europeo”, “una proposta concreta e di buon senso, soprattutto il punto cinque” che prevede di intensificare la sorveglianza aerea e navale attraverso Frontex valutando anche la possibilità, come chiesto dall’Italia, di nuove missioni navali del tipo Sophia. Il governo italiano è consapevole del fatto che serva tempo per mettere in pratica una strategia multilivello, ma l’obiettivo, secondo Meloni, è mantenere il dossier in cima alla lista di attenzione e impegnarsi per soluzioni specifiche e risultati concreti. Al centro del summit non ci sarà solo il tema migranti: la seconda sessione sarà dedicata al confronto sui dossier di attualità in Ue, per coordinarsi in vista dei Consigli di Granada e Bruxelles. Tra questi, l’Ucraina, con il sostegno Ue a Kiev, la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale, una riforma della governance economica, il dibattito sull’allargamento, in vista dei rapporti su Ucraina, Moldavia e Georgia. Il formato Med7, ora Med9 dopo l’inclusione di Croazia e Slovenia del 2021, è nato nel 2016 da una iniziativa dell’allora premier greco Alexis Tsipras. Gli Stati partecipano riunendo i propri leader informalmente. Si tratta di Paesi che condividono, oltre alla situazione geografica, sensibilità comuni su alcune tematiche europee, in particolare sui temi economici e sociali, quali la riforma della governance economica europea e la sfida migratoria. L’edizione di quest’anno cade in un contesto dominato da diverse fonti di instabilità: guerra in Ucraina, l’aggravarsi della crisi migratoria, nuovo rallentamento delle economie europee associato ad un tasso di inflazione che rimane a livelli superiori a quelli auspicati dalla Bce, crisi climatica. Al termine ci sarà una dichiarazione con posizioni che verranno rappresentate all’Ue. Questi temi saranno portati all’attenzione dei Capi di Stato e di Governo nel corso delle due sessioni che consentiranno di affrontare queste tematiche sia nell’ottica delle relazioni con i Paesi del Vicinato Sud sia nel contesto della comune appartenenza all’Unione europea.

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