martedì, Maggio 14, 2024

“Attese infinite all’Ufficio Postale” La rabbia e le proteste degli utenti

Una vera e propria odissea quella vissuta ieri pomeriggio dai cittadini presso l’ufficio postale di Cerveteri nella giornata di ieri. Un’attesa infinita, verificatasi poi per molti, vana. Già intorno alle ore 17:00 l’aria non era delle più buone, ma in tanti mai avrebbero immaginato che sarebbe stato un pomeriggio perso. Gli utenti che avevano infatti selezionato la lettera “A”, ovvero quella riservata al pagamento di bollettini, e già in attesa da svariate decine di minuti infatti, si vedevano scavalcati da cittadini arrivati da poco, che prendevano lettere di chiamata diverse dalle loro e che a causa del sistema di “uscita” dei numeri, un sistema automatico non voluto dai dipendenti dell’ufficio postale, li faceva passare avanti. Tra questi, è doveroso per dovere di cronaca sottolinearlo, c’erano anche quelli che avevano l’appuntamento prenotato online, che giustamente, sfruttando nel migliore dei modi il servizio della App delle Poste, giungevano all’ufficio davvero pochissimi istanti prima del proprio turno. Da lì le prime lamentele. “Scusate sono già 45 minuti che attendiamo, il Signore è arrivato da dieci minuti e già viene servito, ma la lettera A ve la siete dimenticata? Non esce mai?”, ha chiesto una cittadina al funzionario allo sportello. “Ma la lettera “A” è lettera morta?”, ha domandato un altro in modo ironico. Tempestiva la risposta degli impiegati agli sportelli, che hanno fatto notare come la chiamata dei numeri di coda non dipenda da loro ma da un sistema automatizzato fuori dal loro controllo. Il clou della delusione, giunge a ridosso dell’orario di chiusura. Tra la rabbia e l’indignazione dell’utenza, alle ore 19:00 l’ufficio Postale chiude e anche chi era ancora dentro, anche chi stava facendo la fila oramai da più di due ore e mezza, non è stato servito. Inutili le proteste e il disappunto nei confronti del personale presente, l’attesa è stata vana. C’è inoltre da specificare per dovere di cronaca, come gli orari di apertura siano correttamente espressi all’esterno dell’ufficio, così come è presente l’avviso all’interno dei locali che a causa di un’agitazione sindacale, fino al 15 ottobre potrebbero vedersi non serviti gli utenti che all’orario di chiusura siano ancora in coda. Furiosa una utente, che subito dopo la chiusura ha raccontato: “Ho perso un intero pomeriggio all’interno dell’ufficio postale. Ho preso il numeretto, e ho visto decine e decine di persone passarmi davanti. Per carità, non ce l’ho con le persone che stavano lavorando e tantomeno con chi passava prima di me. Ma il sistema va rivisto, oltre a pagare le bollette ho perso un intero pomeriggio”. Chiaramente nessuna volontà, né da parte della cittadinanza, né tantomeno del giornale, che riporta solamente i fatti, accusare i dipendenti, relativamente in pochi rispetto ad un’utenza grande e importante come quella di Cerveteri. Si auspica allo stesso modo che i vertici di Poste Italiane possano prendere nota e magari implementare il servizio su una realtà che conta quasi 40mila abitanti. E la rabbia dei cittadini non si placa dopo che ieri, nella medesima maniera del giorno precedente, si sono ripetuti i disservizi per l’utenza. Il caso più emblematico ce lo ha riportato un cittadino, che ha raccontato la sua giornata: “Ho preso il numeretto poco prima delle 11:00 del mattino, dovevo pagare un semplice bollettino. Non sono molto esperto con i pagamenti online, bonifici e App telefoniche, quindi metto sempre in conto di dover fare un po di fila, ma di certo non mi sarei mai aspettato di dover fare 5 ore di attesa. Nemmeno per andarmi a divertire, allora avrebbe avuto un senso, oltre a dover pagare, ho praticamente trascorso la mia giornata in attesa. La mia lettera era la “A”, sembrava non uscisse mai e quando finalmente è stato il mio turno è stata una vera e propria liberazione”. “Considerate – prosegue nel racconto – che nel frattempo sono riuscito anche ad andare a fare la spesa, a tornare a casa, posarla, pranzare, ripartire e ritornare all’ufficio postale, ma il mio turno era ancora un miraggio. Non ce l’ho con i dipendenti di Cerveteri che sono sempre disponibili, ma spero che dai piani alti si accorgano che a Cerveteri siamo in 40mila e forse dovrebbero implementare il servizio”.

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