sabato, Maggio 4, 2024

Blitz del Nas nei centri sportivi: defibrillatori assenti e ambulatori con “gravi irregolarità”

Mancava il defibrillatore, qualcuno aveva un ambulatorio senza autorizzazione e c’era chi rilasciava certificati medici per l’idoneità all’attività sportiva, senza essere autorizzato: è il vaso di pandora scoperto dai Carabinieri del Nas durante le ispezioni a pioggia su 413 centri sportivi – solo in 4 regioni italiane – con “violazioni riscontrate in 118”, insomma irregolarità in un terzo degli obiettivi finiti sotto la lente dei militari. Dalle ispezioni accertate “violazioni in 118 dei centri (pari al 28 % degli obiettivi ispezionati), per 7 dei quali chiesta l’immediata sospensione delle attività, a causa delle gravi irregolarità”. In altri 7 casi i militari operanti, per le non conformità rilevate – scrivono i militari – hanno avanzato analoga richiesta di sospensione, tuttora in corso di valutazione. Complessivamente 81 persone segnalate alle autorità amministrative, 9 quelle deferite in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie. Violazioni, tra penali e amministrative, di 176.000 euro.  In Emilia Romagna – nelle province di Bologna, Forlì, Ferrara e Ravenna – ispezionati 34 obiettivi, tra palestre e centri sportivi.
A Forlì deferite in stato di libertà 2 persone: il legale responsabile di una palestra per aver attivato al suo interno un ambulatorio – in assenza delle previste comunicazioni alle competenti Autorità Sanitarie e Amministrative – e un medico, per che faceva visite di idoneità medico-sportiva, senza averne la titolarità. In Toscana invece – province di Firenze, Siena, Prato e Pistoia – ispezionati 37 impianti tra palestre e centri sportivi, segnalando alle competenti Autorità Amministrative e Sanitarie (rispettivi Comuni e ASL) i responsabili legali di 26 strutture, di cui:
– 16, perchè tesseravano “soggetti sprovvisti di documentazione sanitaria di idoneità a svolgere attività sportiva”, in alcuni casi risultata non valida perché rilasciata da medici prescrittori non autorizzati
– 3 per omessa dotazione dei dispositivi salvavita (con richiesta dei Nas di sospendere immediatamente l’attività).
– 2, per aver detenuto il defibrillatore senza aver verificato che funzionasse.
– 3, per non aver rispettato l’obbligo di garantire la presenza di personale qualificato all’uso dei dispositivi salvavita durante lo svolgimento delle attività sportive e motorie
E 2, per aver rilevato “diffuse carenze igienico sanitarie e strutturali”. Chiuse due strutture sportive a Grosseto e Pisa, anche qui per assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio.  Complessivamente 11 casi di medici segnalati alle competenti Autorità per aver rilasciato certificazione per l’idoneità all’attività sportiva non agonistica, senza rivestire la qualifica di medici prescrittori autorizzati. Nel Lazio, controllate 56 associazioni sportive dilettantistiche con 16 violazioni accertate, di cui 1 palestra oggetto di provvedimento di chiusura per mancanza di autorizzazione e per l’assenza del defibrillatore nello svolgimento di attività sportiva. 21 violazioni amministrative contestate per un ammontare di 19.000 €, principalmente riconducibili al mancato possesso, da parte dei responsabili legali degli impianti sportivi, dei certificati medici dei propri iscritti e per
aver attivato studi medici privi di autorizzazione. Anche in Abruzzo i Carabinieri del Nucleo antisofisticazione hanno trovato diverse irregolarità: nelle province dell’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo, ispezionati 47 obiettivi tra palestre e centri sportivi e segnalate alle competenti Autorità i responsabili legali di:
– 21 impianti, per aver tesserato persone sprovviste di certificazione sanitaria attestante l’idoneità allo svolgimento dell’attività sportiva
– 3 palestre, per aver certificati medici sportivi di alcuni iscritti scaduti.
– 1 palestra per aver attivato all’interno della struttura uno studio medico ove venivano erogate prestazioni sanitarie da parte di specialisti in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità Sanitarie
– 3 palestre per aver in dotazione defibrillatori non funzionanti e altre 2 per l’omessa dotazione dei dispositivi salvavita

In altri 6 casi venivano riscontrate diffuse carenze igienico sanitarie e strutturali, rilevando anche la detenzione ed esposizione per la vendita di alimenti confezionati, tra cui integratori alimentari, vitamine e bevande, in assenza della prevista autorizzazione.

Articoli correlati

Ultimi articoli