
Sul dossier migranti è stato trovato l’accordo tra gli ambasciatori Ue sul regolamento delle crisi del nuovo patto. L’intesa è stata raggiunta dopo che la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle Ong. Contrarie Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. L’Italia ha votato a favore. “È un risultato molto positivo, un successo per il nostro Paese”, ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. L’accordo è stato raggiunto nella riunione dei rappresentati permanenti degli Stati membri presso la Ue (Coreter) che prepara a livello tecnico il Consiglio dei ministri dell’Unione. Il testo approvato, si legge in una nota, “stabilisce il quadro di riferimento che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell’asilo e della migrazione modificando alcune regole, ad esempio per quanto riguarda la registrazione delle domande di asilo o la procedura di frontiera per l’asilo”. I Paesi interessati potranno inoltre richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri. In situazioni di crisi o di forza maggiore, spiega ancora il Consiglio, “gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche in materia di asilo e di procedure di rimpatrio”. Tra le altre misure, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla loro presentazione, alleggerendo l’onere per le amministrazioni nazionali sovraccariche. I contributi di solidarietà che uno Stato membro può chiedere in situazione di crisi potranno, secondo la posizione adottata dal Consiglio, assumere la forma di: ricollocazione di richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in situazione di crisi agli Stati membri contributori; compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo al fine di aiutare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi; e contributi finanziari o misure di solidarietà alternative.
Queste misure eccezionali e questo sostegno di solidarietà, si legge nella nota, richiedono l’autorizzazione del Consiglio, in conformità con i principi di necessità e proporzionalità, e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi. Il regolamento che affronta le situazioni di crisi fa parte del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo proposto dalla Commissione il 23 settembre 2020. La posiziona raggiunta costituirà quindi la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo.






