venerdì, Maggio 3, 2024

Il tasso di siccità nel mondo è il più alto da 30 anni

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha recentemente presentato il suo secondo rapporto sullo stato delle risorse idriche globali. Secondo questo rapporto, nel 2022 gran parte del mondo ha dovuto fronteggiare condizioni di siccità mai registrate, per grandezza e durata, negli ultimi trenta anni. “Quasi il 40% dei territori esaminati soffre di condizioni più secche del normale”, ha dichiarato Robert Reinecke, dell’Università Johannes Gutenberg di Mainz. “Ciò significa che la portata di molti fiumi in tutto il mondo è stata significativamente inferiore a quella che ci si aspetterebbe normalmente; inoltre, i livelli di umidità nel suolo sono stati spesso indicativi degli effetti delle ondate di calore che abbiamo vissuto, mentre la necessità di un maggiore impiego dell’acqua ha fatto sì che la falda freatica diventasse più bassa rispetto al periodo di riferimento”, ha spiegato Reinecke, che è entrato a far parte dell’Istituto di Geografia della JGU nel maggio 2023, e ha fornito un contributo importante al nuovo rapporto dell’OMM, in collaborazione con il dottor Hannes Müller Schmied della Goethe University di Francoforte e del Centro di ricerca sulla biodiversità e il clima Senckenberg Leibniz di Francoforte, nonché con il Global Runoff Database Center di Coblenza. Questa sinergica collaborazione ha permesso di ottenere dati di simulazione basati su modelli idrologici, che hanno influito sullo sviluppo della metodologia e hanno fornito la convalida scientifica delle affermazioni chiave del rapporto. Con l’OMM che funge da organo di coordinamento, il rapporto si avvale dell’esperienza di undici gruppi di modellazione internazionali. Il primo Rapporto sullo stato delle risorse idriche globali per il 2021 è stato presentato a fine novembre 2022 presso la sede dell’OMM a Ginevra. Il rapporto ha cadenza annuale e fornirà una panoramica sullo stato delle risorse idriche della Terra. Gli effetti delle fluttuazioni e dei cambiamenti climatici sono spesso visibili anche da ciò che accade alla nostra acqua: ad esempio, le ondate di calore abbinate alla siccità possono rendere più probabili gli incendi selvaggi, che possono poi diffondersi più rapidamente a causa della mancanza di umidità del suolo. “Il rapporto dell’OMM ha quindi anche lo scopo di fornire ai politici e all’industria le conoscenze necessarie per identificare le regioni che rischiano di trovarsi in una situazione di emergenza idrica o che sono già in crisi”, ha aggiunto Reinecke. Tra i dati riportati nella relazione del 2022 vi sono informazioni sul tasso di deflusso dei fiumi, sui livelli delle acque sotterranee, sull’umidità del suolo e sull’evaporazione. Tuttavia, la generazione della base dei dati stessi è problematica, in quanto attualmente non sono disponibili statistiche globali sufficienti. “Pertanto, dobbiamo intraprendere una modellazione di simulazione”, ha affermato Reinecke, che è anche specializzato in tecniche di modellazione. In particolare, mancano dati sulla situazione delle acque sotterranee. Proprio come nel caso del fiume Po, in Italia, i livelli d’acqua del Reno, in Germania, sono diminuiti drasticamente per lunghi periodi, con relative conseguenze sul traffico fluviale. La Francia ha sofferto a causa delle scarse precipitazioni, con conseguenti difficoltà nel fornire il raffreddamento necessario alle centrali nucleari. Il Sud America ha sperimentato gravi condizioni di siccità mentre, nonostante l’aumento delle precipitazioni, i livelli delle acque sotterranee nell’importante bacino di Murray-Darling in Australia hanno continuato a scendere al di sotto della norma. Ora, Reinecke che è stato nominato professore junior presso l’Istituto di geografia della JGU nel maggio 2023, ha instituito un gruppo di ricerca per la modellazione del sistema terrestre. Dopo aver studiato informatica alla TU Darmstadt, aver conseguito il dottorato alla Goethe University di Francoforte e aver svolto attività di ricerca in California, ha lavorato presso l’International Center for Water Resources and Global Change. Successivamente ha svolto attività di ricerca come postdoc presso l’Istituto di Scienze Ambientali e Geografia dell’Università di Potsdam. La sua ricerca si concentra sulle acque sotterranee globali nel contesto della modellazione idrologica globale. Studia, inoltre, l’interazione tra acque superficiali e sotterranee, l’impatto umano sulle risorse idriche sotterranee e gli effetti dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico. 

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