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lunedì, Giugno 17, 2024

Medio Oriente, Abbas a Blinken: “No agli sfollamenti, sarebbe la ‘seconda Nakba’”

“Rifiuto con forza gli sfollamenti forzati” all’1,1 milioni di palestinesi da Gaza: lo ha detto il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, incontrando ad Amman, in Giordania, il segretario di Stato americano Antony Blinken. Il presidente ha aggiunto che se l’ultimatum che Tel Aviv ha dato a metà della popolazione della Striscia “sarebbe una seconda Nakba”, che in arabo vuol dire “catastrofe”, termine con cui vengono indicati gli sfollamenti di massa di palestinesi nel 1948, seguiti alla nascita dello Stato di Israele l’istituzione. Abbas è tornato poi a chiedere l’apertura di corridoi umanitari, dal momento che Israele ha tagliato acqua, elettricità e forniture di beni di prima necessità, nonché ha chiuso valichi di passaggio. In una nota del portavoce del segretario americano, si chiarisce che Blinken oltre ad Abbas ha incontrato anche il re Abdallah II, “per discutere il terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele, favorire il rilascio degli ostaggi e evitare l’estensione del conflitto nella regione. Al Jazeera, aggiungendo che Blinken proseguirà il tour in Qatar, Arabia Saudita, Emirati ed Egitto, chiarisce che nel suo incontro il rappresentante del governo americano “non ha fatto cenno alla fine delle ostilità” ma starebbe lavorando per ottenere “il rilascio degli ostaggi americani” e “l’uscita sicura dei circa 500 cittadini americani con doppia nazionalità che si trovano a Gaza”.
Intanto è salito a 1.799 il numero dei morti a Gaza dall’inizio delle ostilità, mentre da solo oggi “sono nove i palestinesi che hanno perso la vita in Cisgiordania, con 130 feriti” come riferisce in un tweet il ministero della Sanità di Ramallah, che attribuisce queste violenze “ai colpi d’arma da fuoco da parte degli israeliani, in scontri che stanno avvenendo in diverse parti della Cisgiordania occupata“.
L’agenzia di stampa Wafa chiarisce che crescono le tensioni coi coloni ebrei in Cisgiordania, ma i disordini sono originati anche dagli interventi dell’esercito, che sfolla i cortei in sostegno di Gaza.

(Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)

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