
Sul tema della sicurezza, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha dichiarato: “Sicuramente ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno tenere alta l’attenzione”. Il titolare del Viminale ha spiegato che al momento non ci sono “evidenze concrete e immediate” sul rischio di terrorismo interno, ma “ce n’è quanto basta per mantenere altissimo il livello dell’attenzione”. Secondo Piantedosi, potrebbe verificarsi l’incremento dei flussi migratori in Italia per effetto della guerra in Israele. “Abbiamo segnalazione di arrivi dalla Palestina – ha aggiunto -, anche se questo accadeva già prima. È importante intercettare all’arrivo chi in qualche modo possa dare indicazione di una maggiore attenzione”. Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Mi rivolgo alla comunità italiana: la guerra in Ucraina già aveva peggiorato il clima nel mondo e la ferita che ora si è aperta sul Medio Oriente non può che aggravare questa situazione – ha detto -. Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci perché in un momento così non dobbiamo dividersi, perché non prevarrà la ragione saranno momenti difficili che possono provocare feriti e allargare l’incendio ben al di là della Striscia di Gaza. Prepariamoci ad aiutare la parte più debole del Paese che da questi scossoni rimane più colpita”. “Ora diventa fondamentale difendere la sicurezza del Paese e sono convinto che questa necessità aumenterò nei prossimi mesi, sia perché una riesplosione dell’integralismo è possibile, sia perché fenomeni di questo tipo aumentato il rischio di immigrazione – ha aggiunto -. In questo momento il rischio è che non sempre ci sia un’immigrazione di povertà ma anche soggetti che arrivino per fare del male. Quindi va aumentato ancora di più il controllo perché non possiamo permetterci adesso di far entrare persone che verrebbero a combatterci”.






