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sabato, Giugno 1, 2024

Stati Uniti: due portaerei e duemila soldati in stato d’allerta per un eventuale dispiegamento in Medio Oriente

Il Pentagono annuncia che duemila soldati americani sono stati messi in stato di allerta per un eventuale dispiegamento nella regione nell’ambito del conflitto fra Israele e Hamas.La messa in stato di allerta  dei soldati american è una decisione presa per fare in modo che siano pronti a un dispiegamento e punta a rafforzare la capacità del dipartimento della Difesa Usa di rispondere rapidamente all’evoluzione della situazione in Medio Oriente. Lo afferma il Pentagono in una nota, sottolineando che il segretario alla Difesa Lloyd Austin continuerà a valutare la postura americana e resterà in stretto contatto con gli alleati e i partner.  La notizia era stata anticipata ieri dal Wall Street Journal. I convogli con gli aiuti umanitari da giorni bloccati in Egitto, per i pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, si sono diretti oggi verso il valico di frontiera di Rafah con l’enclave palestinese assediata, segnalano funzionari umanitari. Da quando Hamas ha lanciato il suo sanguinoso attacco contro Israele il 7 ottobre, l’Egitto ha tenuto aperto il valico di Rafah, per facilitare l’ingresso o il passaggio dei propri cittadini che tentavano di fuggire, mentre Israele ha ripetutamente colpito il lato palestinese del valico. “Siamo arrivati al terminal e ora stiamo aspettando il passo successivo”, ha segnalato Heba Rashed, che dirige il gruppo umanitario Mersal. Centinaia di altri camion si stanno dirigendo lungo la strada costiera per il viaggio di 40 chilometri dalla città egiziana di El Arish a Rafah, hanno rilevato altri funzionari umanitari. Un funzionario della Mezzaluna Rossa ha confermato che convogli umanitari si stavano radunando sul lato egiziano della città di confine divisa di Rafah. “Non ci è stato detto a che ora attraverseremo, ma ci è stato chiesto di dirigerci a Rafah”, ha detto il funzionario della Mezzaluna Rossa egiziana. “Si potrebbe dire che siamo vicini ad un accordo sull’ingresso degli aiuti e sull’uscita degli stranieri”.  

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