domenica, Gennaio 26, 2025

Terrorismo, Piantedosi: “Monitoriamo alcuni soggetti vicini all’Isis” 

Vicende come quella dei due egiziani arrestati a Milano per terrorismo e accusati di essere attivisti dell’Isis “non sono casi isolati”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi spiegando che “ci sono casi all’attenzione periodica e ciclica delle nostre forze di intelligence e delle forze di polizia. Ci sono diversi personaggi tenuti sotto la doverosa attenzione”. E aggiunge: “Quello che è emerso finora è che non sarebbe presente un’organizzazione vera e propria presente in Italia che coordina. Sono soggetti che hanno tra di loro collegamenti soprattutto attraverso la rete con organizzazioni dai Paesi di provenienza”. “Non esistono al momento nel sistema di intelligence e della prevenzione possibilità di eventi nell’immediatezza che siano legati in modo strutturato ad organizzazioni terroristiche internazionali. Tuttavia – sottolinea il ministro – teniamo alta attenzione perché come abbiamo visto dagli ultimi episodi in Francia e Belgio la minaccia è anche di tipo indefinito, come i lupi solitari e i casi di emulazione che ci impongono di mantenere alta l’attenzione. Abbiamo un sistema di polizia e di intelligence che ha quasi sempre accertato i fenomeni sul nascere”. Il ministro ha fornito poi alcuni dati. “Su un bacino di 28mila obiettivi sensibili, sono 286 quelli classificati di massima sensibilità e che quindi hanno una formula di vigilanza fissa 24 ore su 24, talvolta con operatori dell’esercito. Abbiamo fatto una valutazione complessiva degli obiettivi – ha precisato Piantedosi – ma non tutti presentano caratteristiche di vulnerabilità tali da richiedere un presidio. C’è un’articolazione del controllo che non si fonda sul presidio fisso, ma viene articolato con formule estemporanee, o dinamiche dedicate”. Il ministro dell’Interno ha parlato poi della questione Mediterraneo. “Sul versante della rotta del Mediterraneo centrale, le caratteristiche di quel corridoio rendono problematica l’idea del blocco navale, se non c’è la condivisione del Paese di partenza dei flussi. Il dato positivo che l’Italia ha posto al centro del dibattito europeo è di una rinnovata missione navale che possa avere caratteristiche diverse dal passato: è una discussione in essere tra uno dei punti che Von Der Leyen ha indicato sul contrasto all’immigrazione irregolare”.

Articoli correlati

Ultimi articoli