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lunedì, Maggio 27, 2024

Picchiato, derubato e tenuto in ostaggio tre giorni, cinque sospettati

In cinque sono stati fermati perché sospettati di avere sequestrato a fine settembre, un uomo di origini bengalesi, chiedendo e ottenendo 10mila euro di riscatto. Nelle loro intenzioni c’era quella di rapire nuovamente la vittima per ottenere altro denaro. Ieri i Carabinieri della Compagnia di Frascati hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 4 persone, 2 cittadini del Bangladesh, un indiano e un cittadino Afghano, tutti già con precedenti, gravemente sospettati di avere sequestrato una persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali. Per gli stessi reati i militari hanno anche fermato, d’iniziativa,  una quinta persona, un altro cittadino del Bangladesh, identificato grazie agli elementi raccolti in fase di localizzazione dei primi quattro. L’indagine è partita, il 1° ottobre scorso, dopo la denuncia ai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca, da parte di un cittadino del Bangladesh che riferiva della scomparsa del fratello che dal 29 settembre non aveva fatto ritorno a casa. In particolare, l’attività investigativa condotta dai Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che gli indagati, con un tranello, avevano attirato la vittima, lo avevano rapinato e sequestrato, chiedendo un riscatto ai suoi familiari, per poi liberarlo dopo aver ricevuto 10.000 euro.  La vittima,  un uomo del Bangladesh di 53 anni, la mattina del 3 ottobre, una volta rilasciato, ha denunciato ai Carabinieri che la notte del 30 settembre, tramite un appuntamento telefonico aveva incontrato in via delle Cave a Roma, uno degli indagati, che credeva essere suo amico, ma all’appuntamento quest’ultimo e altri quattro uomini, lo avevano aggredito con pugni e calci; rapinato della sua auto, di 7200 euro in contanti, dei suoi due telefoni cellulari e documenti. L’uomo era stato costretto sotto la minaccia di due coltelli puntati alle tempie. Poi era stato imbavagliato e legato e chiuso in un rifugio. Durante i pochi giorni del sequestro era stato spostato in vari covi e tenuto quasi sempre legato e imbavagliato; inoltre  era stato minacciato e picchiato affinché convincesse i suoi familiari in Bangladesh a pagare un riscatto di 50.000 euro.  Infine all’alba del 3 ottobre era stato finalmente liberato dopo avere saputo che i suoi parenti avevano versato una rata di 10.000 euro in contanti a un personaggio in Bangladesh, non ancora identificato.  Al termine dell’incubo, l’uomo è stata visitato presso l’ospedale di Roma Tor Vergata a causa delle ferite riportate, ottenendo 30 giorni di prognosi. L’attività investigativa condotta dai Carabinieri di Frascati, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza circa i ruoli di ciascuno degli indagati. Uno in particolare cittadino del Bangladesh come promotore e organizzatore del sequestro di persona mentre gli altri 4 come materiali esecutori. I provvedimenti di fermo si sono resi necessari poiché era emerso che l’organizzatore del sequestro stava pianificando di fuggire all’estero; c’era l’intenzione di effettuare un secondo sequestro di persona, nei confronti della stessa vittima, per ottenere un’ulteriore somma di denaro poiché, i 10.000 euro versati inizialmente, erano considerati una prima tranche dell’intera somma inizialmente richiesta.  Dopo l’arresto i 5 sono stati condotti presso Regina Coeli dove il Tribunale di Roma ha convalidato i fermi.

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