venerdì, Maggio 10, 2024

Processo Diabolik, in aula si parla dell’arma dell’omicidio

È ancora Rina Bussone a prendersi la scena nell’aula bunker di Rebibbia.
L’ex compagna di Raul Esteban Calderon, ora testimone di giustizia, torna a parlare video collegata da una località protetta. Ancora le domande dei legali dell’argentino, imputato per essere l’assassino, il sicario di Fabrizio Piscitelli. Le perizie antropometriche, il video dell’omicidio del Diablo il 7 agosto del 2019, le intercettazioni, ma soprattutto le rivelazioni di “Buscettina”, come la Bussone stessa si è definita. È lei la teste chiave su cui si fonda buona parte del quadro accusatorio dei Pm Palazzi e Ceraso. La difesa prova a farla cadere in contraddizione, ma l’ex di Calderon ribatte colpo su colpo. Ancora le bambine al centro dell’udienza. Le pistole 7 e 65 e la 9×21, nascoste dall’allora rapinatrice nel giardino del condominio del palazzo. “Scavai la buca con una paletta, misi le armi in una busta, poi coprii”, racconta la Bussone. Un nascondiglio che Calderon conosceva, ha più volte detto la donna. L’argentino avrebbe dissotterrato le pistole, poi con la 9×21, visto che l’altra si inceppava, avrebbe freddato Diabolik al Parco degli Acquedotti. Un solo colpo alla testa. Modalità mafiose, sostiene la Procura di Roma.

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