venerdì, Maggio 10, 2024

Infortuni sul lavoro in calo: 239 le vittime nei cantieri negli ultimi 20 anni

Si dice che la sicurezza sul lavoro sia un investimento e non un costo e che anche un solo morto sia un morto di troppo. I dati descrivono un’altra realtà. Il 2023 è un anno migliore rispetto al 2022. Eppure per l’Inail con 12mila casi in meno le denunce per infortuni sfiorano le 30mila unità (29521).  La maggioranza di infortuni al maschile, il 60%, si spiega con l’incidenza di industria e servizi sugli infortuni, l’83% del totale. All’interno l’edilizia si colloca al quarto posto con 1479 segnalazioni dietro trasporto e magazzinaggio (2173), sanità e assistenza sociale (2106), commercio e riparazione veicoli (1663). Anche le morti calano: 65 contro 72 nei primi nove mesi dell’anno.  Il territorio su cui pesano i decessi sono Roma e provincia con 39 morti, seguiti da Latina con 10, Frosinone 7, Viterbo 5 e Rieti 4.  Se allarghiamo lo sguardo all’ultimo ventennio di edilizia la Filca Cisl registra 239 vittime, cinque quest’anno.  Sono due le criticità segnalate dai sindacati: la tenuta della sicurezza nei subappalti anche quando i committenti sono forti e pubblici come nel caso di Anas.  Sui cantieri stradali Nicola Capobianco segretario regionale della Filca Cisl propone di migliorare le distanze di segnalazione, delimitare i cantieri mobili con paratie di cemento, ridurre la viabilità a una corsia se ce ne sono tre per senso di marcia.  L’altra questione riguarda turni di lavoro h24 per rispettare le consegne dei lavori del Giubileo o del PNRR. Da qui un richiamo al ruolo dello Stato. Benedetto Truppa, segretario Fillea Cgil Lazio, invoca il rispetto del protocollo siglato il 2 agosto dello scorso anno e chiede al Prefetto della Capitale la convocazione di un tavolo sulla sicurezza sul lavoro.

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