giovedì, Maggio 2, 2024

4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale

Spieghiamolo ai  bambini e nelle scuole: perché in Italia è festa nazionale e cosa si celebra oggi. Sicuramente dei cittadini abitano proprio in via “4 novembre” ma può darsi che non ne conoscono il perché. Sicuramente , tanti cittadini così come tanti ragazzi, nell’incontrarsi in Piazza o al “Parco della Rimembranza” avranno avuto modo di sostare o passare vicino al monumento dei caduti di Cerveteri. Può darsi che non abbiano notato l’anno di morte di molti dei nominativi scolpiti sulla pietra: 1915-1016-1917-1918, gli anni della Prima Guerra Mondiale. Questa data (4 novembre 1918 ) è stata fino a pochi anni fa una delle feste più importanti d’Italia, tanto da permettere ai ragazzi di stare a casa invece di andare a scuola. Oggi, invece, si va in aula dove si celebra sicuramente, con i maestri e con i professori,questa giornata perché è l’anniversario della Vittoria dell’Italia nella Prima guerra Mondiale e la Giornata Nazionale delle Forze Armate. Questa data ricorda il giorno in cui nel 1918 entrò in vigore l’Armistizio di Villa Giusti con il quale l’Impero Austro-Ungarico riconosceva la sconfitta della Guerra e  concedeva all’Italia, tra le altre cose, i territori di Trento e Trieste che sanciva la fine della guerra, iniziata nel 1915, dove morirono oltre 17 milioni di persone e altri milioni furono feriti e mutilati. Possiamo affermare che con questa guerra, con l’annessione di Trento e Trieste, si completò il lungo processo di unità nazionale iniziato in epoca risorgimentale. E’ diventata  una festa nazionale a partire dal 1922 con un regio decreto promulgato da Vittorio Emanuele III. Con questa celebrazione si vuole rendere omaggio agli Italiani, uomini e donne, che negli anni della guerra hanno perduto la propria vita per la Patria, per la libertà e per costruire un futuro di pace.  Le nostre truppe combatterono battaglie estenuanti, nel fango delle trincee, senza cibo, sotto le intemperie in uno stato di tensione continua e logorante. Il loro sacrificio deve rimanere un modello e una guida per il lavoro e impegno quotidiano  e prezioso delle Forze Armate che svolgono delicate missioni di pace in ogni parte del mondo dove c’è bisogno di pace e democrazia. Perché coinvolgere i giovani?, perché domani saranno loro le madri e i padri di questa società e sarà loro il compito di rinnovarla, portare avanti gli ideali, l’orgoglio per le nostre radici e per la nostra storia, rinnovando i valori fondamentali di libertà, giustizia, responsabilità, gli stessi in cui credevano i nostri soldati che a dispetto della loro giovane età, in quel conflitto si arruolarono e seppero farsi onore sacrificando la propria vita Non ultimo il rispetto delle regole che  è un altro elemento imprescindibile, per costruire una società ed è per questo che il nostro comportamento deve sempre andare nella direzione della correttezza nei confronti delle persone, nel rispetto della dignità altrui e delle leggi. Spero che questa giornata non passi come un anniversario incapace di parlare alle coscienze… immaginate le speranze e le spirazioni di quei ragazzi che andarono in guerra e fatele vostre. Guardare al passato è il primo passo per vivere il presente e costruire il futuro, particolarmente  oggi dove siamo chiamati ad essere uniti e a impegnarci responsabilmente per contrastare l’individualismo imperante e l’atteggiamento sfiduciato nei confronti delle istituzioni coinvolgendo le nuove generazioni che spesso purtroppo preferiscono restare ai margini , nell’indifferenza del mondo politico. Un grazie a tutte le donne e gli uomini impegnati nel nostro Paese e all’estero, vi siamo vicini e riconoscenti. Oggi, come nel passato, l’Italia ha bisogno di Voi, del Vostro coraggio e della Vostra umanità!! Viva le Forze Armate, viva l’Italia …la nostra Patria.

Guido Rossi

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