martedì, Aprile 30, 2024

Gas, in arrivo bollette più care dell’8%: quanto si spenderà in più

La bolletta del gas sul mercato tutelato, di cui fanno parte 10 milioni di utenti, un terzo del totale, dovrebbe aumentare dell’8%. È quanto rivelano le previsioni degli esperti  sull’aggiornamento mensile della tariffa da parte dell’Arera, l’autorità pubblica dell’energia (atteso per oggi). Pesano sui prezzi i primi freddi, che fanno aumentare i consumi, e le tensioni internazionali, che muovono la speculazione. Il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli ha calcolato che il costo al metro cubo di ottobre è a 1,02 euro. Per una famiglia tipo, che consuma 1400 metri cubi all’anno, la maggior spesa sarà di 105 euro all’anno. Da Bruxelles, Simone Tagliapietra del think tank sull’energia Brueghel ha spiegato che “sicuramente lo scenario mediorientale sta avendo impatto sul prezzo del gas in Europa, che spingerà al rialzo la quotazione anche nel mercato italiano”. Il mercato tutelato dell’energia, dove le tariffe sono fissate dallo Stato, riguarda solo un terzo degli utenti italiani. Gli altri hanno scelto il mercato libero, dove i prezzi sono decisi autonomamente dalle società private. Ma il prezzo fissato da Arera è comunque indicativo della tendenza del mercato. Assoutenti fa qualche conto supplementare: “Considerata anche la spesa per l’energia elettrica, salita del 18,6% nell’ultimo trimestre dell’anno, con la bolletta media pari a 764 euro, il conto complessivo per luce e gas a carico di una famiglia arriverebbe a quota 2.197 euro annui”. I motivi dei rincari del metano li spiega Tabarelli: “Il prezzo del gas è aumentato il mese scorso alla borsa italiana Psv. Hanno pesato i primi freddi, il nervosismo per Gaza, gli scioperi degli impianti in Australia, il presunto sabotaggio al gasdotto in Finlandia, un po’ di speculazione”. Il presidente di Nomisma però è ottimista: “Per il prossimo mese, ai primi di dicembre, prevedo che la tariffa calerà. Le riserve sono piene, il clima è mite, la guerra a Gaza non crea problemi alle forniture, la domanda è calata per la crisi economica, la Russia non ha chiuso i tubi, l’eolico nel Mare del Nord e l’idroelettrico sulle Alpi hanno aumentato la produzione”. Intanto per l’Unione nazionale consumatori, il rialzo dei costi è “immotivato, visti gli stoccaggi pieni. Una speculazione bella e buona, che dimostra l’urgenza di prorogare il regime tutelato”. La proroga della tutela è chiesta anche dal Codacons: “A partire dallo scoppio del conflitto in Israele, i mercati hanno reagito con una impennata delle quotazioni, salite di oltre il 30% dal 6 ottobre ad oggi. Un incremento speculativo, considerato che i paesi fornitori non hanno subito alcuna ripercussione”. Il governo però non sembra intenzionato a rinviare la fine del mercato protetto, prevista al 10 gennaio per il gas e al 1° aprile per l’elettricità. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sempre ripetuto che le scadenze non saranno prorogate: c’è un impegno con la Ue nel Pnrr. L’esecutivo però cerca “una gestione tecnica un po’ diluita”, ha detto il ministro. Ovvero, una procedura allungata, per favorire una transizione “morbida” al mercato libero.

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